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  • Gli amici di Cuadrado: 'Ciao, verremo a trovarti a Londra'

    Gli amici di Cuadrado: 'Ciao, verremo a trovarti a Londra'

    • L.C.
    «Vieni stasera…». Ieri sera, quando sul suo telefonino appare l’sms di Cuadrado, Nereo parte di corsa per volare a casa di Juan, l’amico Juan. «Volevo fargli firmare la maglia, sarà messa all’asta dall’associazione Gruppo India di Compiobbi, per aiutare i bambini che soffrono. Lui è sensibile a queste cose, sapevo di sfondare una porta aperta. E volevo salutarlo, dargli un abbraccio, dopo quello che avevo letto sui siti dei giornali…». Nereo è uno dei soci del bar I’ Pappagallo, lì all’angolo tra via Piagentina e via Fra’ Giovanni Angelico. E’ qui che Juan, nei suoi anni fiorentini che lo hanno consacrato campione, ha trovato quasi una seconda casa. E con lui la mamma Marcela e la sorellina Maria Angel. «Per noi è stato un amico vero, sempre umile, semplice» dice Roberto alla cassa del bar raccontandosi al quotidiano La Nazione. E in coro gli altri soci del Pappagallo, Devy, Luigi, Francesco, e poi Claudio, Francesca, Genni, Erika, Jonathan, Bianca: «Caro Juan, ci mancherai». Con Nereo, poi, è nata un’amicizia che ha contagiato le rispettive famiglie: le cene a casa, le feste per il compleanno di Marcela e di Maria Angel, i giorni passati insieme al mare. E le sfide a ping pong. Già. «Stasera Juan (ieri sera) doveva pagarmi la cena sorride Nereo questa estate aveva vinto lui, sul tavolo di cucina, a casa di sua mamma. La scorsa settimana mi chiama e mi dice: comprami un tavolo vero da ping pong. Gliel’ho mandato a casa sua. Chi perde paga la cena, era la scommessa. Lunedì la sfida, in salotto. L’ho battuto naturalmente. E in modo netto. Ma la cena purtroppo me la pagherà un’altra volta…». Le valige di Juan erano pronte già la scorsa estate. C’era il Barcellona allora, il clima tenero, le ramblas, Messi, Neymar. Poi tutto finì. «E speravamo di averlo con noi almeno fino a giugno… Era legato a Firenze, qui stava bene» aggiunge Nereo. Invece ecco il Chelsea. «Juan è stato sempre gentile e disponibile con tutti. Una sera si organizzò al bar la festa per i ragazzini della Sales, lui stette un’ora a farsi fare foto e firmare autografi, al tavolino, uno per uno, un sorriso per tutti».E poi le serate a tavola insieme. Da dicembre, quando i ragazzi del Pappagallo hanno rilevato il ristorante Gastone, in via Palmieri, Juan era ospite fisso: «Spaghetti alle vongole rigorosamente sgusciate con bottarga, verdurine fritte con cipolle, carote e zucchine erano i suoi piatti preferiti». Juan firma la maglia, abbraccia Nereo, i ragazzi del Pappagallo e tutta Firenze. E prepara le valigie. «Ora non ci resta che aprire I’ Pappagallo a Londra scherza Nereo Lo chiameremmo naturalmente the parrot e con Juan sarebbe un successo».

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