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  • Gli errori di Di Fra e il supermarket di Monchi: Roma, dove vuoi andare?

    Gli errori di Di Fra e il supermarket di Monchi: Roma, dove vuoi andare?

    • Paolo Franci
    Se uno come Edin Dzeko - che per far capire a chi lo aveva ceduto nel gennaio scorso che quella sarebbe stata la sciocchezza più grossa dell'era americana s'è dovuto impuntare e far da sé rinunciando a bei soldi -gira per il campo nella ripresa sbuffando e berciando sommessamente verso i compagni qualcosa non va. Lui, sempre positivo e pronto a dare una mano. E se uno come Nzonzi, esperto, smaliziato e uomo guida smarrisce il bastone del comando e la fa grossa, ma talmente grossa che Pipita & Cutrone ancora ringraziano beh, sì, allora c'è da chiedersi cosa stia succedendo alla Roma e, soprattutto, nella Roma.

    Improvvisamente, quella che sembrava la squadra giusta per Di Francesco _ almeno fino alla incomprensibile cessione di Strootman _ s'è sgretolata dietro mille incertezze, una condizione atletica che pare preoccupante (gli altri corrono, la Roma incede a fatica) e un modulo di gioco che non c'è. E allora come si fa a non essere preoccupati? Ieri, a Milano, la Roma che era finita sotto contro l'Atalanta B, non ha costruito un'azione che sia degna di essere ricordata, gol su calcio piazzato a parte. Ha messo in mostra il peggior Dzeko dell'anno, un portiere incerto -leggo assoluzioni su alcuni giornali, ma per me sul primo gol non può restare lì piantato sulla riga – una difesa che non può reggersi sul solo Manolas e giocatori presi per fare la differenza che la differenza la fanno per l'avversario. Non solo Nzonzi, ma anche Pastore, ad esempio. Di Francesco ha disegnato una Roma che non ha funzionato, è vero, ma lo ha fatto per dare giusta dimensione all'ex Psg che ha risposto con lo zero assoluto o quasi. Però è chiaro che se tutti giocano male (io ho salvato Karsdorp, El Shaarawy e poco altro) le responsabilità dell'allenatore ci sono eccome. Tre moduli in due partite, la sensazione che una volta partito Strootman la squadra sia implosa nelle tante contraddizioni sui ruoli e che correre ai ripari non sia semplicissimo, considerando anche una poco brillante situazione atletica. Non bisogna però dimenticare le responsabilità di chi questa squadra l'ha costruita, approcciando come se Trigoria fosse un supermarket 24ore, di quelli che se ti serve qualcosa puoi sempre venire a comprarla qui. Prendersela con Monchi? Sì, se le scelte si riveleranno pessime come lo furono l'anno scorso (Moreno, Defrel e qui mi fermo...), ma è chiaro come ogni responsabilità sia da ascrivere a chi non costruisce ma smonta per far tornare i conti.

    Ciò detto, mai come in questo caso mi viene da benedire la sosta per la Nazionale come se fosse un sei al SuperEnalotto. 

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