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  • Torino, striscioni e cori contro Quagliarella. E Ventura lo tiene fuori

    Torino, striscioni e cori contro Quagliarella. E Ventura lo tiene fuori

    Non c'è pace per Fabio Quagliarella. Dopo lo striscione polemico dei tifosi del Toro che pare sancire la fine del rapporto, adesso arriva anche l'esclusione dalla formazione titolare contro l'Empoli. Ventura, forse a causa delle numeose polemiche che hanno travolto Quagliarella negli ultimi giorni, ha deciso di lasciarlo in panchina. Al momento della lettura delle formazioni, inoltre, l'attaccante napoletano è stato bersagliato dal coro dei tifosi del Toro che lo hanno apostrofato con "Gobbo di m...". Poi, a inizio gara, altri striscioni nei sui confronti, fra i quali quello nella foto: "Le scuse per un gol non si fanno a nessuno". 

    13.20 - "Delle tue scuse ce ne freghiamo, adesso è ora che ci salutiamo". I tifosi del Torino non perdonano Fabio Quagliarella, colpevole di non aver esultato dopo aver segnato su rigore nel match contro il 'suo' Napoli. Con questa scritta, apparsa su uno striscione apparso nella curva granata, e rimosso dopo pochi minuti, gli ultras del Toro dicono la loro sulle scelte di mercato del club. Il messaggio è chiaro: Quagliarella, secondo loro, va ceduto. 

    Ricordiamo che Quagliarella aveva spiegato così il suo gesto: "L'attaccante ha provato a giustificarsi con un comunicato: "Napoli è la mia città. Non solo per colpa mia i rapporti con la tifoseria azzurra si sono deteriorati e questa ostilità la percepisco ogni volta che ritorno a casa. E’ frutto di malintesi, di incomprensioni che un giorno verranno a galla, ma oggi il tema non è questo. Di fronte a un pubblico che per l’ennesima volta offendeva me e la mia famiglia, dopo un gol che attendevo da tempo mercoledì sera l’adrenalina mi ha portato a compiere un gesto che evidentemente non è stato chiaro. Io non ho chiesto scusa ai tifosi del Napoli per aver segnato il rigore: assolutamente no, ci mancherebbe! In quel frangente volevo soltanto dire: basta ostilità, finiamola una volta per tutte, sono un professionista e in quanto tale faccio il mio dovere, ma contro di voi non ho nulla. Se ho trasmesso altre sensazioni, non solo me ne dispiaccio, ma questa volta sì che chiedo scusa. Chiedo scusa ai tifosi del Toro, perché io sono orgoglioso di indossare questa maglia e sarò eternamente grato al Torino perché dall’età di 14 anni mi ha fatto crescere sia come uomo, sia come calciatore. L’occasione è preziosa per chiarire un’altra questione importante. Tutti sanno che da qualche anno io non festeggio più i gol realizzati contro le mie ex squadre: non sono l’unico, basta vedere Gilardino o Ilicic ieri, ma voglio parlare solo di me perché non è sempre stato così. Giustamente i tifosi del Toro ricordano un precedente diverso, datato ottobre 2008, quando invece festeggiai con la maglia dell’Udinese la doppietta realizzata contro il Toro. E sbagliai: fu proprio quello il momento in cui realizzai che gioire per un gol segnato a una Società che ti ha dato molto, nei confronti di una tifoseria che ti ha voluto tanto bene, fa due volte male. Non so quale sia la cosa giusta: da molti anni non festeggio i gol alle mie ex ma ovviamente sono contentissimo di farli. Quel che ora mi preme è di far capire a tutti il mio stato d’animo: gioco nel Toro, che da sempre considero la mia seconda casa, ed è con questa maglia che voglio ritagliarmi uno spazio importante. Chi mi conosce sa quanto sia restio a mettere in piazza le mie emozioni, ma se ho trasmesso un’opinione così sbagliata di me allora è giunto il momento di farlo. Un uomo, quando sbaglia, non deve mai avere paura di chiedere scusa: a maggior ragione se è in buona fede. Chi vuole bene al Toro sa che questo è per noi un momento importantissimo: abbiamo perso per strada qualche punto, vogliamo e dobbiamo andarcelo a riprendere. Se restiamo uniti magari non sarà più facile, ma certamente sarà meno difficile. Il mio impegno non mancherà mai: le parole non contano, sarà il campo a dimostrarlo. Un abbraccio a tutti. Sempre Forza Toro".

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