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  • Goal Politics. Calcioscommesse: 'quattro sfigati' o mafia?
Goal Politics. Calcioscommesse: 'quattro sfigati' o mafia?

Goal Politics. Calcioscommesse: 'quattro sfigati' o mafia?

  • GM

E così questa settimana è riesploso lo scandalo del calcioscommesse, in modo ancor più fragoroso e sorprendente rispetto a quello che era emerso in estate. Sul fenomeno, in attesa dei processi e degli eventuali (forse inevitabili) atti della giustizia sportiva, sono intervenuti in tanti, sia dal mondo del calcio che da quello della politica (il ministro per lo Sport, Piero Gnudi, ha espresso "profondo rammarico e dolore"). Naturalmente il tema è talmente vasto che richiederebbe una trattazione approfondita.

In questa puntata della rubrica gol ci limitiamo a riportare tre dichiarazioni, che guardano al fenomeno calcioscommesse da tre punti decisamente diversi. E che danno tre chiavi di lettura decisamente differenti del fenomeno. La prime due (del presidente del Palermo, Maurizio Zamparini, e del presidente del Coni, Gianni Petrucci) sono dichiarazioni di questi giorni. La prima è un estratto dell'intervista rilasciata in esclusiva a Calciomercato.com circa un mese fa da Nando Dalla Chiesa.  

Maurizio Zamparini (20/12/2011)

"Le intercettazioni sul calcioscommesse? Millanterie di quattro sfigati". La pensa così il presidente del Palermo, Maurizio Zamparini, che oggi è intervenuto al programma di Radio 2, dal titolo 'Un giorno da pecora'. "Le telefonate, secondo me, non dicono nulla - aggiunge Zamparini - sono millanterie di piccoli uomini. Io che sono nel calcio da tanti anni, e conosco anche le cose irregolari che possono esserci sotto, non credo a questi quattro sfigati di calcioscommesse che manovrano 2 euro. Uno deve partire da Singapore per scommettere in Italia? Mi sembra un libro di fantastoria". "Può anche essere che mi sbagli - conclude -. Io sono di un'altra generazione e non ho mai scommesso, perchè detesto il gioco".

Gianni Petrucci (21/12/2011)

"Questa è un’altra pagina che non onora di certo il nostro mondo. I fatti e le immagini di lunedì hanno toccato lo sport italiano. Siamo tutti turbati, ma anche le leghe devono esserlo. La Lega di serie A ha fatto un incontro lunedì sera e nessuna parola è stata detta su quello che accaduto: parlano solo di divisioni di soldi".

Nando Dalla Chiesa (25/11/2011)
"Ha ragione Platini. C'è un libro, 'La mafia nel pallone', che mette mirabilmente in vista il problema, che è sconcertante, per la quantità di presenze malavitose nel calcio, presenze che vanno dalla Serie A alle serie minori. Le associazioni mafiose mettono le mani sulle scommesse, attraverso una intensa ramificazione di contatti. I rapporti fra la criminalità e i calciatori sono facilitati dalla presenza di questi ultimi nelle discoteche più vulnerabili. Si incontrano in alcune discoteche, dove i criminali vanno apposta per percare i calciatori, fin dai tempi di Maradona. Poi ci sono anche alcuni ex calciatori che, per mantenere un tenore di vita uguale al precedente, si mettono a fare da intermediari. In parallelo, poi, le organizzazioni entrano anche direttamente nelle società: abbiamo visto il caso Potenza, abbiamo visto Chinaglia, che ha tentato di rientrare nel mondo del calcio con i soldi dei casalesi. E' un vero e proprio accerchiamento intorno al calcio: da una parte le scommesse, con i calciatori in primo piano, dall'altra i tentativi di ingresso in alcune società".


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