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  • Goal Politics. Tommasi e il Btp Day, quanta demagogia!

    Goal Politics. Tommasi e il Btp Day, quanta demagogia!

    • Gianluca Minchiotti

    Dall'accusa di 'ricchi viziati' all'elogio per il patriottismo mostrato in occasione del Btp Day (28 novembre, replica il 12 dicembre). Nel giro di quattro mesi, il presidente dell'Aic, Damiano Tommasi, è riuscito riposizionare l'immagine dei calciatori italiani, finita ai minimi storici in estate, in occasione dell'impopolare sciopero per il rinnovo del contratto collettivo, e riabilitata in settimana, dopo l'adesione alla giornata nazionale dedicata all'acquisto di titoli pubblici. A dare una mano a Tommasi, ha contribuito anche la Nazionale di Cesare Prandelli, con la doppia visita a Rizziconi, sul campetto sequestrato alla 'ndrangheta, e al presidente Giorgio Napolitano, udienza caratterizzata dal discorso tricolore di Gianluigi Buffon.

    Dietro questa operazione di marketing, però, secondo chi scrive, si nasconde un bel po' di demagogia. Niente da dire sulla visita in Calabria, una grande iniziativa senza dubbio da ripetere, e passi anche l'incontro con il capo dello Stato, ma sul Btp Day c'è da discutere, e molto. Il Btp Day è già di per sé qualcosa di molto controverso, per le ragioni espresse mirabilmente da Mercato Libero, che esprime tesi sostenute anche da autorevoli commentatori, come Oscar Giannino. In sostanza: comprare debito pubblico è un atto di carità nei confronti di un sistema bancario che invece se ne sta disfando; i nostri soldi presenti sul conto corrente sono già investiti dalle banche in Btp, perché aumentarne il peso?

    Che poi sia proprio il mondo del calcio a sostenere questa iniziativa ci sembra, nei fatti, abbastanza grottesco, anche se capiamo che possa funzionare per ristabilirne l'immagine. Il mondo del calcio, infatti, è lo stesso che qualche anno fa lanciò l'idea della quotazione in borsa delle società. C'era un tempo in cui, quotidianamente, gli organi di informazione che vanno per la maggiore davano conto dell'andamento in borsa dei titoli di Juventus, Roma e Lazio. Ora non se ne parla più: chiedetevi perché e pensate che fine hanno fatto i soldi di quei tifosi che ci avevano creduto... Per quanto riguarda poi i giocatori della Nazionale, crediamo che in media il loro portafoglio sia ben diverso da quello del cittadino/risparmiatore medio, un portafoglio che può anche permettersi qualche rischio in più, e qualche perdita in più, rispetto a quello di un comune risparmiatore. Ma chi sostiene iniziative come il Btp Day sta consigliando al cittadino/risparmiatore medio di rischiare, senza magari prima informarlo a fondo sui pro e i contro dell'acquisto, in questo momento, dei titoli di Stato.

    Il nostro parere è condiviso da Marcel Vulpis, direttore di SportEconomy.it, che a Calciomercato.com spiega: "Tommasi è un ragazzo intelligente. Si tratta di un'iniziativa demagogica, con la quale si scaricano sul risparmiatore una serie di colpe che non sono sue. Ho sempre visto come una bomba a tempo la soluzione che prevede che il debito pubblico venga ripianato con i titoli di Stato. Dovevano essere altre, trenta anni fa, le misure strutturali che dovevano essere adottate per raggiungere il pareggio di bilancio".

    "Permettetemi una battuta - prosegue Vulpis -: negli anni '30  alle famiglie si chiedeva l'oro, ora si chiede di comprare Btp. Ma chi ha oggi una liquidità tale da poter comprare Btp? Non certo il piccolo risparmiatore".

    Infine, sulla quotazione delle società calcistiche in Borsa: "Non se ne parla più perché sono finiti i tempi d'oro, quelli nei quali Sergio Cragnotti portava Boksic alla Borsa di Londra con la bombetta... Oggi chi ha le azioni della Roma, della Lazio o della Juventus è nel 90% dei casi un tifoso di quel club, che ritiene di poter essere utile alla squadra per la quale tifa, tutto lì".

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