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  • Gosens: 'Non sono stato quello che l'Inter sperava, ora devo inseguire'

    Gosens: 'Non sono stato quello che l'Inter sperava, ora devo inseguire'

    • Redazione CM
    Nel corso dell'intervista rilasciata alla Suddeutsche Zeitung di cui vi avevamo già proposto un estrattoRobin Gosens, esterno tedesco dell'Inter di Simone Inzaghi, ha affrontato anche il tema legato al suo ultimo infortunio:

    "Ho totalmente sottovalutato il problema", spiega l'ex Atalanta. "Sono un giocatore che vive del fisico. E non sono riuscito a recuperare il mio deficit per molto tempo. Ciò significava che non ero chi volevo essere in campo. Arrivavo in ogni momento con un secondo di ritardo. Ero davanti in area di rigore quando la palla era già sparita. Nel duello difensivo, o facevo fallo o non prendevo proprio l'avversario. Non sono stato, insomma, quello che l'Inter sperava di comprare. Ero insoddisfatto di me stesso perché sono andato all'Inter con l'aspirazione di diventare un giocatore titolare. Se prendi un terzino sinistro per quasi 30 milioni di euro, sono tanti soldi. Poi speri di prendere anche il posto da titolare".

    DOV'E' IL VERO ROBIN? - "La mia carriera prima era come una favola, è andata avanti all'infinito, sono stato elogiato. All'improvviso sono diventato il terzino sinistro più pericoloso d'Europa all'Atalanta e titolare all'Europeo. Poi è arrivato l'infortunio e le ricadute dopo la prima riabilitazione. E all'improvviso tutto sembrava solo un breve viaggio in cima al mondo. All'improvviso non sei nessuno. Tutti pensavano: 'Gosens? Non esiste più'. Vivere tutto questo in un anno, è stato davvero brutto. Ora devo riconquistare il mio posto, sono nel ruolo di inseguitore. Pentirmi di essere andato all'Inter? Gioco per uno dei più grandi club del mondo! Attualmente siamo tra i primi otto in Europa..." 

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