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  • Grande Cuore Italia: Cassano e Balotelli gol, Prandelli vince la sua scommessa

    Grande Cuore Italia: Cassano e Balotelli gol, Prandelli vince la sua scommessa

    Rassegniamoci: siamo fatti così. Se non soffriamo, non ci divertiamo. Se non rotoliamo sull'orlo del baratro, non siamo capaci del colpo di reni che ci riporta su. Se non diamo l'impressione di essere allo stremo, non riusciamo a rialzarci quando tutti ci danno per morti. Italia-Irlanda è stata questo e altro, per non dire di quell'ultimo, maledetto, interminabile minuto sospeso nello spazio e nel tempo fra Poznan e Danzica. 

    A proposito: chissà dove si sono rintanati i battaglioni di pasticceri, biscottai e cuochi schierati alla vigilia dal partito dei malfidenti. Quelli che Croazia-Spagna finiva 2-2. Quelli che si aspettavano la truffa organizzata. Quello che avevano sputato sospetti sui campioni d'Europa e del mondo nonché sui loro degni avversari. Cassano e Balotelli hanno firmato la prima vittoria in questa fase finale del torneo. Proprio loro. Proprio i due nei quali Prandelli aveva creduto in tempi non sospetti, contro molti e contro tutto. Era il 1° luglio 2010, quando il nuovo ct s'insediò al posto di Lippi: do you remember? Proprio adesso che, prevedibilmente, aspettando i quarti il pendolo tornerà nel campo nell'euforia nel Paese dei 60 mlioni di ct.

    Eppure, i primi trenta minuti sono stati un incubo. Per l'Italia.  Lenti, macchinosi, imballati, irriconoscibili: gli azzurri hanno fatto così pena che la scombinata Irlanda del Trap sembrava la Spagna. Va bene il caldo, va bene l'afadi Poznan, ma l'uno e l'altra c'erano per tutte e due lesquadre. Così come la tensione psicologica ha sicuramente giocato un brutto scherzo agli uomini di Prandelli, data l'importanza della posta in palio. Ma, vivaddio, una partenza così disastrosa era inimmaginabile. I problemi non sono venuti dalla difesa, passata dal modulo a tre a quello a quattro.

    La confusione ha regnato sovrana a centrocampo: Thiago Motta va a due all'ora, De Rossi è inopinatamente scivolato nell'anonimato; Balzaretti e Abate hanno cincischiato lungo le fasce, Pirlo e Marchisio si sono ritrovati soli contro gl irlandesi che, tecnicamente, sono volenterosi e, per questo, la buttano sempre sul piano agonistico. Finchè hanno birra in corpo.

    Meno male che ci ha pensato Cassano e meno male che l'arbitro di porta, una volta tanto ha giustificato la sua presenza, convalidando il gol del milanista perché il pallone aveva nettamente oltrepassato la linea. Nella fase finale del primo tempo, Di Natale ha dato incoraggianti segni dirisveglio e, se avesse segnato da quella posizione impossibile, sarebbe stato meraviglioso.

    L'inizio della ripresa è sembrato confortante, soprattutto perché De Rossi è tornato il gladiatore che conosciamo e anche Balzaretti ha cambiato passo. Certo, non ci voleva l'infortunio di Chiellini dopo dieci minuti che ha costretto Prandelli ad inserire Bonucci. L'ingresso di Diamanti ha cambiato tutto in meglio. 

    Il bolognese scoppia dalla voglia di giocare e si vede: sempre nel vivo dell'azione e sempre pronto a rendersi pericoloso. Stavolta, allo scoccare dell'ora, il ct ha richiamato Cassano: alla terza gara in otto giorni, Antonio era in debito d'ossigeno. Come contro la Spagna e la Croazia, l'Italia ha commesso l'errore di non riuscire a chiudere la partita, votandosi ad un'indicibile sofferenza nel finale. Balotelli ha rilevato Di Natale e, dopo una strepitosa parata di Buffon, SuperMario si è procurato una preziosa punizione dal limite, rimasta senza esito.

    Gli irlandesi hanno dato battaglia sino all'ultimo respiro e  i minuti finali sono stati di Balotelli contro tutti, esaltandone lo spirito d combattimento: SuperMario che le ha date e le ha prese senza paura. Intanto, al minuto 87, a Danzica ha segnato la Spagna  e il terrore della beffa atroce è sceso sugli azzurri.

    Ma Andrews ha perso la testa e si è fatto espellere per proteste dopo avere reiteratamente provocato Balotelli. Che s'è vendicato a modo suo: con un gol fantastico in semirovesciata. E pazienza se Mario non esulta, se Bonucci gli tappa la bocca perché teme dica chissà che cosa. Balotelli è fatto così. Sennò, che gustosi sarebbe a tifare Italia? 

     
    Xavier Jacobelli
    Direttore Editoriale www.calciomercato.com

     

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