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  • Graziani a CM: 'Osvaldo non è un professionista. Gomez? Tempo scaduto. Il selfie di Totti è un gesto d’amore'

    Graziani a CM: 'Osvaldo non è un professionista. Gomez? Tempo scaduto. Il selfie di Totti è un gesto d’amore'

    • Luca Cellini

    Uno degli habituè degli eventi di moda più in voga a Firenze è l’ex attaccante di Roma, Fiorentina e Torino, Francesco Ciccio Graziani. Calciomercato.com lo ha incontrato proprio ad uno degli stand della fiera per parlare in particolar modo di alcuni attaccanti del campionato di serie A.

    Pablo Daniel Osvaldo è più modello o più calciatore visto quanto sembra tenere più al look che al comportamento disciplinare con i club di cui si trova a vestire le maglie?
    "Osvaldo se avesse il mio cervello farebbe più il calciatore e farebbe più attenzione ad avere comportamenti idonei dal punto di vista professionale. Purtroppo ai calciatori di oggi gli è concesso tutto: fanno un paio di anni di contratto e guadagnano quanto abbiamo preso noi come calciatori in tutta una carriera. Una volta noi quando non giocavamo o eravamo a rischio panchina, pensavamo a doverci sedere l’anno dopo per dover ricontrattare l’aspetto economico. Un anno a Torino siamo arrivati secondi e quando andai a ridiscutere il contratto avevo fatto 15 gol ma il club mi disse di dovermi abbassare l’ingaggio e mi fu rimproverato che con i miei compagni non avevamo vinto. Baruffai quindici giorni con la società ed alla fine non ottenni tutto ciò che secondo me meritavo. Purtroppo ci sono giocatori che se giocano o no, se ne fregano. Manca la corsa a doversi migliorare, a comportarsi, a scendere in campo la domenica. Osvaldo è uno di questi".

    Cosa dice al presidente del Torino Cairo, nuovamente tornato ad essere contestato a margine della sfida persa dai granata in coppa Italia contro la Lazio mercoledì scorso?

    "Al presidente dico che al momento in cui hanno capitalizzato economicamente con le cessioni di Cerci ed Immobile, molto probabilmente avrebbero dovuto fare altre scelte sui sostituti. Il problema vero e serio del Toro in questo momento non è la difesa o il centrocampo, ma soprattutto la fase d’attacco dove non riescono ad avere le stesse potenzialità e qualità che avevano l’anno scorso. Il Toro fa fatica a mettere la palla in porta, ed essendo impegnati anche in Europa League, il palcoscenico europeo può togliere loro qualche punto in campionato, visti i continui trasferimenti e tanti infortuni. Quagliarella qualcosa di buono fino ad oggi ha combinato, ma Amauri, Larrondo e Barreto sono desaparecidos, quelle poche volte che giocano non rendono nulla. Ogni volta che vedo giocare Amauri mi sembra un lontano parente dell’Amauri di qualche anno fa".

    Quello compiuto da Totti domenica scorsa, con l’esultanza del selfie che lo ha ritratto con alle spalle la Curva Sud è stato un atto irrispettoso nei confronti della Lazio o un atto d’amore?

    "Assolutamente un atto d’amore! Se diventa un abitudine o una moda, non va bene, perché ci sono tanti modi per esultare ma in quel contesto, in quel particolare momento, questa esultanza con il gesto del selfie è stata una cosa divertente e simpatica. Rispetto ad altre esultanze crea pochi problemi e non dà fastidio a nessuno. Batistuta in passato ha esultato per i suoi gol con il gesto della mitraglia e si poteva stare a discuterne, anche se Gabriel ha sempre detto che era un gesto spiritoso, mentre quella di Totti era assolutamente un qualcosa di romantico".

    Ultima domanda su Mario Gomez: tempo scaduto per il tedesco in maglia viola dopo le continue difficoltà dell'ex Bayern Monaco soprattutto sottoporta in fase realizzativa?

    "Per me non è ancora finito il tempo che bisogna concedere al giocatore tedesco con la Fiorentina, ma sta scadendo e lo dice uno che è un fan di Mario Gomez da sempre. Il secondo tempo di domenica scorsa contro il Palermo è stato imbarazzante perché ha sbagliato un po’ tutto. Mario non lotta, non corre, non offre assist e non fa gol. Ora il ragazzo deve tirarsi su da solo, anche se è assistito da allenatore e compagni. Lui ha un debito nei confronti della società verso tutti, la Fiorentina lo ha preso per fare un percorso professionale totalmente diverso da quello che sta facendo. E’vero, viene da degli infortuni, ma prima che vada via deve dare qualcosa soprattutto nei confronti della piazza che lo ha atteso tanto".


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