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  • Gregoritsch, 'gigante'austriaco: figlio d'arte ad Amburgo e idea per il Napoli

    Gregoritsch, 'gigante'austriaco: figlio d'arte ad Amburgo e idea per il Napoli

    • Alessandro Di Gioia
    Si chiama Michael Gregoritsch l'unica nota positiva dell'Amburgo di questa stagione: attaccante austriaco, classe '94, ha realizzato tre reti nelle ultime due partite degli anseatici, che hanno fruttato la bellezza di 4 punti sui 7 totali conquistati fin qui in Bundesliga. Dotato di grandissimi mezzi fisici, a partire dall'altezza di 193 centimetri, si era già fatto notare nelle qualificazioni all'Europeo Under 21, nelle quali ha realizzato la bellezza di 12 reti, che lo portano a detenere il record di reti segnate nell'Under 21 austriaca, con il personale bottino di 20 reti (8 messe a segno nelle amichevoli).

    NUOVA VITA DA CENTRAVANTI - Doppietta al Werder Brema e gol al Darmstadt,  Gregoritsch ha un contratto con l'Amburgo fino al 2019 ed è alla sua seconda stagione sulle rive dell'Elba, dopo essere stato acquistato nell’estate del 2015 dal Bochum, per tre milioni di euro: si era messo in mostra nella Zweite Liga, realizzando nove reti. Il nuovo tecnico Gisdol lo sta utilizzando come prima punta nel 4-2-3-1: nello scorso campionato, con Labbadia in panchina, Gregoritsch aveva realizzato cinque reti. Si tratta di un centravanti mancino dallo spiccato senso del gol, forte di testa ma molto bravo anche a lavorare per la squadra.

    DAL SAINT PAULI AL NAPOLI - Ha già debuttato in nazionale maggiore, convocato da Koller: cresciuto nel Grazer Ak, è esploso nel Kapfenberg, prima di trasferirsi in Germania nel 2012, scoperto dai dirigenti dell'Hoffenheim, prima di passare in prestito al Saint Pauli, altra squadra di Amburgo. Michael è figlio d'arte: l'Under 21 austriaca di cui è assoluto protagonista è infatti diretta da suo padre Werner, ex attaccante, militante tra le altre nel Grazer AK e nel Lask Linz. Il Napoli, alla ricerca di un attaccante per gennaio, potrebbe puntare sull'austriaco per la sua giovane età, per la capacità di sacrificio per la squadra abbinata al senso del gol, per la possibilità di schierarlo in Champions League ma anche per la volontà di Gregoritsch di volersi mettere in mostra, accettando tranquillamente anche la panchina. Giuntoli, molto attento ai giovani in campo europeo, ha fiutato l'occasione. 

    @AleDigio89

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