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  • Griezmann rompe con Huawei: nel mirino la Cina e la repressione degli uiguri

    Griezmann rompe con Huawei: nel mirino la Cina e la repressione degli uiguri

    • Mauro Brisacani
    Da Parigi arrivano voci insistenti sull’interruzione della partnership tra l’attaccante del Barcellona Antoine Griezmann e Huawei. Il campione francese ha affermato, tramite il proprio profilo ufficiale Instagram, di essere preoccupato per una possibile collaborazione tra il colosso delle telecomunicazioni cinese ed il governo di Pechino, in materia di riconoscimento facciale, utilizzato per la repressione degli uiguri, la minoranza islamica residente nello Xinjiang, un'enorme regione della Cina occidentale che confina con l'Afghanistan e il Pakistan.

    Tutta la vicenda è scaturita dopo che lo scorso mercoledì, la Ong Human Rights Watch aveva reso noto l’arresto di alcuni cittadini cinesi di etnia uigura segnalati, per l’appunto, tramite un nuovo software di riconoscimento facciale. Nonostante sia ambasciatore dal 2017 del marchio cinese in Europa, Griezmann ha deciso di fare un enorme passo indietro e recidere ogni rapporto con questo colosso dell’hi-tech, chiedendo alla stessa Huawei non solo di dimostrare la propria innocenza ma di impegnarsi attivamente per condannare e porre fine a questa caccia alle streghe, sfruttando il proprio peso e la propria importanza a livello globale. 

    La decisione del campione francese è stata ripresa da altri connazionali e colleghi, come ad esempio il giovane Kylian Mbappé, il quale tramite i propri social ha denunciato "l'inaccettabile violenza". La vicenda non è passata inosservata, già negli scorsi giorni il presidente della Repubblica francese Macron, aveva puntato il dito accusatorio contro le autorità cinesi, ree di aver rifiutato una missione d’osservazione proprio nella regione dello Xinjiang.

    Il mondo del calcio, dunque, è sempre più presente nella lotta contro ogni tipo di discriminazione e se il clamoroso gesto di martedì sera, nella sfida di Champions League tra Psg e Istanbul Başakşehir aveva portato all’interruzione del match, questa volta si scende in campo mondiale per evitare una tragica violazione dei diritti umani.

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