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  • Guardiola? Mourinho? Simeone? Adesso è Conte il migliore di tutti

    Guardiola? Mourinho? Simeone? Adesso è Conte il migliore di tutti

    • Stefano Agresti
    Spesso ci chiediamo quanto pesi un allenatore nei risultati di una squadra. Capello anni fa parlava di un venti per cento, Lippi diceva: no, di più. Probabilmente la risposta non può essere unica, forse dovrebbe essere: dipende da chi è l'allenatore. Capello e Lippi, ad esempio, incidevano di sicuro in percentuale superiore; altri certamente inferiore.

    Prendete Conte: conta tantissimo (e scusate il gioco di parole). In questa Italia la sua mano, la sua impronta, il suo marchio sono evidenti, decisivi. Perché noi non siamo tra quelli che oggi sostengono il contrario di quanto dicevano venti giorni fa, e cioè che abbiamo un gruppo di fuoriclasse: noi restiamo convinti che, sul piano tecnico, la nostra squadra sia scarsa. Certo peggiore della Spagna, ma anche ovviamente della Germania e poi di Francia, Inghilterra, Croazia, Belgio. E di tutte - o quasi - le nazionali azzurre che hanno partecipato a una grande manifestazione. Però…

    Però questo allenatore è stato fenomenale. Ha scelto i calciatori giusti per ciò che aveva in testa, ha allenato il loro fisico e il loro cervello affinché viaggiassero entrambi a mille all’ora, ha studiato le partite importanti nei minimi dettagli. Così un gruppo onesto, ma piuttosto modesto, è diventato irresistibile, tanto da dominare la Spagna con manovre anche spettacolari: non abbiamo fenomeni, a parte Buffon, ma abbiamo una squadra che può essere fenomenale.

    Non vediamo, oggi, un allenatore al mondo che incide su una squadra più di Conte. Non lo è Guardiola, che pure ha inventato un modo di fare calcio, è stato l’autore di un’autentica rivoluzione. Ma la squadra più scarsa che ha guidato in carriera è stato il Bayern straricco di fuoriclasse e obiettivamente è più facile portare avanti le proprie idee, benché innovative, quando si hanno calciatori straordinari, da Messi in giù. Non lo è Mourinho, che ha vinto ovunque tirando fuori il massimo da quasi tutti i suoi giocatori ma quasi mai ci ha fatto divertire (e anche il buon Josè ha avuto sempre in mano tanti campioni). Non lo è Ancelotti, fantastico gestore di fenomeni, ma vincente con gruppi di livello elevatissimo. E non lo è nemmeno Simeone, benché il suo Atletico somigli in qualche modo a questa Italia: non molta qualità rispetto alle concorrenti, tanta grinta, grande disponibilità al sacrificio, legame fortissimo con l'allenatore. Però spesso l’Atletico si difende a oltranza, picchia troppo, diventa catenacciaro: l'Italia di Conte non è così, come ha dimostrato la partita con la Spagna, né lo era la sua Juve.

    Perciò oggi, se dovessimo indicare l’allenatore migliore, punteremmo il dito verso Conte: ha riportato lo scudetto alla Juve chiedendo a gran voce Giaccherini (e tutti lo insultavano per questa scelta…), ha riportato in alto l’Italia in uno dei periodi più poveri del nostro calcio per classe e talento. Sì, è Conte il numero uno: chissà se lo confermerà anche in Premier, guarda caso contro il City di Guardiola e lo United di Mou…

    @steagresti

     

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