Calciomercato.com

  • Guardiola viene salvato dalle sue riserve. La panchina di Allegri era proprio vuota

    Guardiola viene salvato dalle sue riserve. La panchina di Allegri era proprio vuota

    • Nicola Balice

    Alla fine la differenza l'hanno fatta le assenze. Non per cercare alibi o scuse facili, che ad esempio Max Allegri non ha mai cercato nemmeno alla vigilia. Ma perché senza Dybala e Marchisio, senza Chiellini e con un Mandzukic a mezzo servizio (o forse meno), col passare dei minuti il tecnico bianconero non ha trovato linfa e risorse in panchina. Quella stessa panchina che ha invece permesso a Pep Guardiola di rimediare in corsa ad una partita che lo vedeva sconfitto per oltre settanta minuti sotto ogni punto di vista. Così, mentre il Bayern sbagliava approccio e formazione, un escluso come l'ex Coman permetteva a Guardiola di far saltare il banco con Thiago Alcantara che al momento giusto ha poi chiuso partita. Non che tra i bavaresi fossero tutti a disposizione. Ma sul piatto della bilancia, alla fine, gli ultimi giorni pre-Monaco hanno pesato in maniera irreparabile. I detrattori di Allegri potrebbero anche parlare di cambi sbagliati, più facilmente il tecnico bianconero ha provato a portare a casa il risultato con quello che aveva a disposizione: Sturaro non ha compiuto il miracolo dell'andata, Mandzukic non è sembrato Mandzukic, Pereyra ha sostituito Cuadrado col compito principale di fare scorrere secondi. Una rosa ridotta all'osso, con una panchina vuota più che corta e composta da giocatori che a parte il croato hanno collezionato solo briciole in questa stagione e che ha di fatto vanificato quanto di perfetto fatto per 70 minuti.

     

    70 MINUTI PERFETTIAnche i detrattori di Allegri, con un pizzico di onestà intellettuale, non possono fare altro che ammettere che nonostante l'eliminazione questa sia stata forse la serata della consacrazione a livello internazionale del tecnico bianconero, con Arrigo Sacchi in testa ("Juve perfetta, senza il calo fisico avrebbe meritato di vincere 5-0"). Senza abboccare ai mind games di Guardiola, la prepara con ciò che ha schierando quelli che rimanevano i migliori undici a propria disposizione e andando a bloccare ogni fonte di gioco tedesca, con l'intelligenza e l'umiltà di proporre una Juve coraggiosa anche con un 5-4-1 vecchio stampo in fase di non possesso. Attaccando il Bayern senza concedergli altro che uno sterile palleggio in orizzontale, verticalizzando sempre e con l'unica colpa di non essere riusciti a chiudere la partita quando le occasioni create lo avrebbero permesso. Poi senza Khedira e Morata, la luce si è spenta e la partita della Juve è finita, mentre iniziava quella del Bayern che ha avuto in ogni caso bisogno dell'errore di un Evra fino al 91' monumentale per evitare l'eliminazione.

     

    QUELLA PREPARAZIONE... - Anche a freddo il pensiero non può che andare alla nota dolente di questi giorni e di tutta la stagione: quella serie infinita di infortuni, soprattutto di carattere muscolare, che hanno poi condizionato negativamente e in maniera inevitabile una serata che poteva davvero essere perfetta. Con i se e con i ma non si va da nessuna parte, anche con la rosa a disposizione all'Allianz Arena in fondo la Juve avrebbe potuto compiere l'impresa con una svista dell'arbitro in meno ed un po' di cinismo in più sotto porta, con un pizzico di fortuna in più e qualche affanno in meno nel finale. Ma per diventare definitivamente grande, in casa Juve va affrontata e gestita senza mezzi termini una situazione che a conti fatti è stata determinante. Anche se il campo avesse decretato il meritato passaggio del turno della Juve.


    @NicolaBalice


    Altre Notizie