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  • Guberti a Bianchi:|'Hai bisogno dei miei gol'

    Guberti a Bianchi:|'Hai bisogno dei miei gol'

    Ventura gli ha cucito addosso un’insolita amichevole al martedì per velocizzarne il rientro. Stefano Guberti, nonostante il lifting del mercato di gennaio, manca al Toro almeno quanto a lui manca il terreno di gioco. «Sono pronto – dice l’ala, per la prima volta in campo per tutta la partitella –, la gamba sta tornando quella di prima, finalmente riesco a spingere, sono soddisfatto. Anche la testa è okay, è quella che sta meglio. Per tanti mesi non ho subito le pressioni dei miei compagni, sono fresco. Spero sia un’arma in più per il finale di stagione. Non vedo l’ora di dare una mano, fuori si soffre troppo: anche se ho visto un Toro forte, la miglior squadra della B».


    Centosessantasei giorni dopo la rottura completa del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro, Ventura ritrova il tassello più pregiato del mercato estivo granata, arrivato in prestito con diritto di riscatto dalla Roma per far volare le punte, a Brescia finite di nuovo nella spirale dei gol mangiati. «È vero che devi buttarla dentro per vincere, ma sarei preoccupato se non avessimo creato occasioni – dice Guberti –. Il Toro è la Juve della B, contro di noi solo due squadre hanno giocato a viso aperto, il Pescara e la Sampdoria, avete visto com’è andata. Anche in casa gli avversari si chiudono, poi come a Brescia finisci per pagare caro gli errori. Mal di trasferta? No, solo a Modena abbiamo buttato via il risultato, le altre sconfitte sono state figlie di episodi sfortunati».

    Meno casuale è l’involuzione dell’attacco ingigantita dalla crisi di Bianchi, a secco da quattro mesi e mezzo. «Lui ha bisogno dei miei cross ma anche i miei compagni ci sanno fare – ancora Guberti –. Sugli esterni siamo in tanti bravi, con il mio ingresso ci sarà più competizione. Tutti vogliono giocare. Sgrigna solo da noi non è sempre titolare. Ci vuole pazienza, vale anche per De Feudis e Pasquato. A Bianchi dico solo di stare tranquillo, di non fissarsi. Patisce quando non segna, ma tornerà a fare centri decisivi. Sono convinto che quando si sbloccherà farà un’esultanza particolare, liberatrice».

    Marzo alle porte potrebbe rappresentare il riscatto per entrambi. E anche il trampolino di Ventura per la serie A: nel 2012 è il mese in cui l’allenatore ha la miglior media punti con 1,59 a partita in 37 giocate. «Non ho dato quello che potevo ma non è un anno da buttare – assicura Guberti –. Saranno tre mesi di fuoco, per me e per il Toro. Si dice che il campionato si decide in questo periodo? Bene, diamoci dentro: con un filotto di vittorie potremmo metterci in tasca una fetta di promozione. È il momento di accelerare, ce la giochiamo con Sassuolo e Pescara. Voglio la serie A e poi la riconferma in granata. Questo gruppo è valido anche per il futuro».

    Guberti scalpita ma sabato, mentre i compagni saranno impegnati a Grosseto, farà il tagliando con la Primavera di Asta, che tornerà a giocare su un campo in erba naturale per agevolare la ripresa dell’esterno di Ventura: un percorso programmato che ha subìto un leggero ritardo a causa del Viareggio e poi del rinvio del derby contro i pari età della Juve. Poi, per Guberti, dopo venticinque giornate di campionato saltate (ha giocato solo le prime quattro) partirà l’operazione Verona, che il Torino affronterà tra due turni all’Olimpico lunedì 12.


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