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  • Ha fatto tutto Irrati: Sassuolo derubato, per il Genoa c'è ancora tanto lavoro da fare
Ha fatto tutto Irrati: Sassuolo derubato, per il Genoa c'è ancora tanto lavoro da fare

Ha fatto tutto Irrati: Sassuolo derubato, per il Genoa c'è ancora tanto lavoro da fare

  • Renzo Parodi
    Renzo Parodi
La Befana a Marassi scende con un giorno d'anticipo e regala al Genoa i tre punti, i primi per Davide Nicola, i primi dopo due mesi e mezzo di tribolazioni. Il Sassuolo cade e non se ne capacita, ha menato la danza dall'alto di una imbarazzante (per il Genoa) superiorità tecnica. Nel primo tempo aveva rimontato fulmineamente lo svantaggio iniziale (rigore trasformato da Criscito per fallo, dubbio, di Obiang su Sanabria) con il gol dell'1-1 segnato proprio da Obiang, ed era rimasto sempre in controllo della gara. A un quarto d'ora del 90' un guizzo vincente di Djuricic, subentrato all'infortunato Duncan, lo aveva addirittura proiettato verso la vittoria. E invece, tra la sorpresa generale (nessuno protesta in campo né in panchina) l'arbitro, l'internazionale Irrati, era accorso a visionare l'azione al Var e aveva annullato il gol del Sassuolo. Aveva colto (lui solo, in verità) un tocco di mano del giocatore serbo sul primo tiro ribattuto da Criscito, che Djuricic, riprendendo il pallone, aveva trasformato in gol. Le immagini della tv raccontavano altro, ovvero il pallone era sbattuto sulla pancia di Djuricic, che teneva il braccio sinistro accostato al corpo. Resta da capire se sia stato l'uomo del Var, Di Paolo, a richiamare Irrati o se l’arbitro pistoiese abbia agito motu proprio.

Minuto 40, Criscito sradica rudemente il pallone dai piedi di Berardi (appena subentrato a Boga), che resta a terra con la caviglia dolorante; il lancio di Favilli (entrato per Sanabria) coglie Pandev in area del Sassuolo, il veterano si getta in tuffo per anticipare Consigli, il pallone scivola via e il macedone se lo ritrova sulla fronte mentre è già quasi steso a terra e il tocco di testa lo spedisce nel sacco. Proteste inutili del Sassuolo e di Berardi che reclama per l'intervento falloso di Criscito. Il Var stavolta tace. E Irrati convalida. Dal 2-1 Sassuolo al 2-1 Genoa il gioco è fatto. Il calcio è la scienza del pallone che rotola e capita che chi ha cercato il gol attraverso il gioco e la coralità della manovra resti al tirar delle somme con un pugno di mosche in mano. Purtroppo, spiace dirlo, capita anche che sia l'arbitro ad imprimere la match la direzione e questo è il caso.

Partita aspra (nove gli ammoniti) diretta senza tentennamenti, macchiata tuttavia dagli errori di cui ho riferito. Il Sassuolo avrebbe meritato la vittoria, in virtù di un gioco arioso, talvolta anche lezioso, ma comunque ispirato alla ricerca del gol attraverso il fraseggio e la manovra. Superba la prova di Locatelli, eccellente Duncan, costretto a lasciare in avvio di ripresa per un infortunio muscolare. Ottimi Obiang e Consigli, sottotono il trio Boga-Caputo e Traorè, sui quali i difensori genoani, aiutati dai centrocampisti, si sono sacrificati con ammirevole spirito di corpo. Il Genoa ha lottato con le armi che possiede: grinta, applicazione e corsa. Nicola dovrà lavorare parecchio per far quadrare i conti e francamente non si comprende la rinuncia a Schoene, uno dei pochi (con Pandev, Sanabria e Criscito) ad essere dotato di tecnica superiore. Nel frattempo, addio ultimo posto. Non è poco. Surreale l'atmosfera del primo tempo, giocato in un silenzio gravido di tensione. La gradinata Nord in silenzio per protesta - hanno informato alcuni gruppi di Ultras - contro i Daspo emessi nei confronti di cinque tifosi del Genoa individuati come gli artificieri della Piedigrotta accesa in gradinata all’inizio del derby dello scorso 14 ottobre. Proprio un gran benvenuto per Davide Nicola…

Il Grifone è ultimo in classifica e non vince dal 23 ottobre del 2019, 3-1 al Brescia, prima e unica vittoria dell'era Motta. Il nuovo tecnico - il terzo in stagione sulla panchina rossoblù, dopo Andreazzoli e Thiago Motta - ha fatto scelte nette e controcorrente. Modulo 3-5-2 con Biraschi, Romero e Criscito davanti a Perin, che sarà il portiere titolare fino a maggio. Radu potrebbe salutare e rientrare a gennaio all'Inter. Centrocampo a cinque col trio Jagiello-Radovanovic-Sturaro centrali, Ankersen e Pajac sugli esterni. Davanti la coppia Pandev-Sanabria. Pinamonti è in tribuna, il centravanti andrà via in prestito con l'ok dell’Inter, proprietaria del cartellino. Spal, e Hellas Verona le possibili destinazioni. Lunga la lista dei panchinari illustri: Ghiglione, Favilli, Schoene, Cassata e i due neoacquisti Destro e Behrami. Il Sassuolo risponde col 4-2-3-1. Davanti al rientrante Consigli, la difesa è composta da Toljan, Romagna, Ferrari e Kyriakopoulos, a centrocampo Obiang e Locatelli fanno diga, con Boga, Duncan e Traoré alle spalle dell'unica punta, Caputo. Quattro gli indisponibili per De Zerbi: Berardi (che siede in panca), Marlon, Rogerio e Defrel.

L'avvio è a ritmo di walzer lento, il Sassuolo imposta da dietro, con qualche difficoltà ad uscire, cosa che lo costringe ad uno sterile giropalla arretrato. Non appena riesce a superare la prima barriera rossoblù, la squadra di De Zerbi mette a frutto l'evidente superiorità di palleggio, imbastisce trame elaborate che sfociano in passaggi brevi nell'area avversaria. Al 5' Perin vola a cavare dal sacco un pallone colpito di testa da Traoré. Il Genoa è molto compatto dietro però fatica ad uscire e quando lo fa salta il centrocampo con lanci lunghi che si perdono nel vuoto. All'improvviso, su un pallone innocui appena dentro l'area di rigore Obiang va al contrasto con Sanabria (buona partita del paraguaiano). L'aggancio piede con piede è lieve ma Irrati non perdona. Calcio di rigore: Criscito trasforma magistralmente. Quattro minuti e Obiang si "vendica" e al culmine di un'azione al volo Toljan-Caputo-Locatelli in area genoana, fulmina Perin col destro: 1-1. Non succede molto d'altro e si passa alla ripresa.

Duncan si mangia il raddoppio prima di arrendersi ad un sospetto stiramento muscolare ai flessori destri. Entra Djuricic, quarto ex Sampdoria dopo Obiang, Duncan e Alex Ferrari. Squadre più lunghe e meno tattiche e gioco più vivace. Nicola chiede ai suoi di alzare il baricentro in modo da alleggerire la pressione del Sassuolo. Minuto 21, Perin in uscita si scontra con Traorè, al quale contende il pallone. Intervento perlomeno sospetto ma Irrati lascia giocare. Proteste del Sassuolo. Sanabria lascia a Favilli, Jagiello a Behrami. Mezz'ora di gioco, l'episodio del gol cancellato dal Var a Djuricic. A stare alle immagini il pallone sbatte sul ventre del giocatore, non c'è tocco con il braccio, peraltro bene accostato al corpo. Panchina e giocatori del Sassuolo sbalorditi. Irrati irremovibile. Fuori Boga per Berardi e Sturaro per Cassata ed eccoci al minuto 40 col rocambolesco gol di Pandev. Nuove proteste del Sassuolo che reclama il mancato fischio di Irrati sull'intervento di Criscito su Berardi dal quale è nata l'azione del gol. Irrati non ci sente. Si vede che doveva andare così.

IL TABELLINO

Genoa-Sassuolo 2-1 (primo tempo 1-1)


Marcatori: 29’ pt Criscito rig. (G), 33’ pt Obiang (S), 41’ Pandev (G)

Assist: 33’ pt Locatelli (S)

Genoa (3-5-2): Perin; Biraschi, Romero, Criscito; Ankersen, Jagiello (27’ st Behrami), Radovanovic, Sturaro (39’ st Cassata), Pajac; Pandev, Sanabria (24’ st Favilli). All. Nicola.

Sassuolo (4-2-3-1): Consigli; Toljan, Romagna, Ferrari, Kiriakopoulos; Obiang, Locatelli; Traorè (49’ st Raspadori), Duncan (8’ st Djuricic), Boga (33’ st Berardi); Caputo. All. De Zerbi.

Arbitro: M. Irrati di Pistoia.

Ammoniti: 19’ pt Duncan (S), 20’ pt Criscito (G), 23’ Locatelli (S), 36’ pt Sturaro (G); 6’ st Sanabria (G), 31’ st Romagna (S), 40’ st Toljan (S), 46’ st Obiang (S), 51’ st Biraschi (G).

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