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  • Halilovic:| Inter e Juventus molto attente al croato

    Halilovic:| Inter e Juventus molto attente al croato

    Una stella che sta cominciando a brillare. Sul taccuino degli scout delle grandi d’Europa è segnato il nome di Alen Halilović, un giovane croato di cui sentiremo parlare. Il piccolo Alen sta coronando il suo sogno, seguendo le orme del padre Sejad. A 16 anni e 113 giorni è diventato il più giovane marcatore del campionato croato, segnando contro lo Slaven Belupo. Solo otto giorni prima era stato il più giovane di sempre a esordire in campionato, contro l’Hajduk Spalato. Record che non hanno lasciato indifferenti le big d’Europa. Il Real Madrid è in prima fila, ma anche il Manchester United lo tiene d’occhio. Il Milan aveva allacciato dei contatti due anni fa, ora ci sono Juve e Inter molto attente, monitor e radar accesi. La Dinamo Zagabria, comunque, non ha intenzione di trattare, Halilović non è sul mercato. Almeno per il momento. Ma che giocatore è Halilović ? Dalle sue parti è considerato il nuovo fenomeno del calcio croato, diverso però da Modric come caratteristiche: è un trequartista che può partire anche dalla fascia, mancino naturale. Ottima tecnica, piedi vellutati, dribbling secco e gran tiro. Deve migliorare fisicamente, ma è normale per un classe ’96. Halilović gioca nella Dinamo Zagabria da quando è bambino, come ha fatto suo padre Sejad, un carriera tra Spagna e Turchia negli anni ’90. E occhio al fratellino Dino, classe ’98: gioca anche lui nella Dinamo Zagabria. Per questo Alen non vuole ancora lasciare il club in cui è cresciuto: “Sono felice di giocare con la Dinamo, è quello che ho sempre sognato da quando ho iniziato a giocare a calcio. Volevo vestire la maglia della Dinamo Zagabria come aveva fatto mio padre”. I paragoni, soprattutto in patria, si sprecano. “Non chiamatemi Messi”, dice Alen, che resta coi piedi per terra. Ma è il giocatore del momento, Uefa.com gli ha dedicato un approfondimento. Il prezzo è destinato a salire, il talento di Halilović illuminerà presto l’Europa. Per le squadre italiane, forse, è già troppo tardi.
     


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