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  • Hellasmania 2013: il migliore, il peggiore, la sorpresa e la delusione

    Hellasmania 2013: il migliore, il peggiore, la sorpresa e la delusione

    Il Verona del 2013 è inevitabilmente un doppio troncone. Con i suoi riferimenti, uno zoccolo duro che tale è rimasto nei due contesti di una serie B da protagonista assoluto e un percorso netto che anche adesso lo sta portando a viaggiare quasi in carrozza. Minimo comun denominatore: via di slancio. In cammino verso la promozione, così come nella scalata a quello che attende solo di diventare obiettivo dichiarato, un posto in Europa. Ce ne sarebbero parecchi da collocare sul gradino più alto, ancora più difficile indicare l'anello debole della catena. Ci viene incontro un Hellas che ha cambiato davvero pochissimo: tre su undici, nella formazione titolare.

    IL MIGLIORE: Jorginho

    Probabilmente il nome più immediato, per un discorso di continuità ma anche legato alle prospettive future. Pensare che avrebbe già dovuto fare i bagagli, non fosse che la carta d'identità suggeriva un minimo di raziocinio prima di consegnarlo a platee più nobili. Jorginho intanto fa grande il Verona: equilibrio tattico mai in discussione per l'asse portante dei gialloblu, dopo due anni da titolare fisso in B. Poi tira i rigori, e questo impenna il grado di attenzione verso l'italo-brasiliano. Che è già andato a bersaglio sette volte quest'anno, esattamente come Toni. Jorginho aiutato dalla variabile degli undici metri, dove è infallibile. A proposito, c'è una doppia nazionalità che lo rende ben visibile nei radar del ct Prandelli: lui ora è italiano a tutti gli effetti. Se saprà riprendere il filo del discorso, e il rendimento del Verona andare di pari passo, il Mondiale non glielo toglie nessuno. Con tanti saluti a quello che è il suo paese nativo, il Brasile, dove si disputerà la rassegna iridata.

    IL PEGGIORE: Valeri Bojnov

    Già questo rende l'idea di come i giocatori da spedire dietro la lavagna vadano cercati col lanternino. Qualcuno magari si è già dimenticato che Bojinov ha giocato nel Verona. Il suo 2013 in gialloblu è durato appena due settimane, che sono servite per ratificarne la bocciatura. Quella squadra ben indirizzata poteva fare a meno di lui, non ci è voluto molto per capirlo. La caratura del giocatore, prelevato dallo Sporting Lisbona, suggeriva qualcosa di assai diverso. Così, uno che in serie B era considerato assolutamente uno spreco, non ha saputo calarsi nel ruolo. Mai trovato il feeling con Cacia, l'Hellas aveva bisogno di altro. Infondata anche la lettura della situazione secondo cui – come previsto dal contratto di Bojinov – raggiunto un determinato numero di presenze, il prestito sarebbe diventato più oneroso, e da qui l'interesse di Mandorlini e della società a centellinarlo. Tanto per gradire, una volta declassato al Vicenza, non è riuscito nemmeno ad impedirne la retrocessione. E adesso si trova perfino svincolato.

     

    LA SORPRESA: Juan Manuel Iturbe

    Chi altrimenti? La rivelazione, non solo nel Verona ma forse dell'intero campionato, non può che essere questo talentino sbarcato da noi con la formativa parentesi portoghese alle spalle. Estratto dal mazzo di Mandorlini nel momento in cui si è capito che questa squadra poteva davvero esporre bel calcio. Vedere per credere, Iturbe a tratti è in grado proprio di impressionare. E pazienza se quella gialloblu sarà solo un'avventura. C'è una cifra praticamente inarrivabile per il riscatto. Ma fino a maggio si può a pieno titolo veleggiare a ridosso delle grandi. Anche Iturbe, come Jorginho, ha il doppio passaporto: magari è un segno distintivo per i grandi campioni. E allo stesso modo del centrocampista è una mina vagante sulle palle inattive. L'ha già imbucata due volte su punizione, ma la fotografia del suo repertorio è quella serpentina con gol di Bologna: roba da inserire di diritto nelle sigle dei programmi televisivi.

     

    LA DELUSIONE: Emil Hallfredsson

    Intendiamoci, il discorso non è prettamente tecnico. Semmai riconducibile al fatto che difficilmente lo vedremo ancora a lungo nel Verona. La proposta per un rinnovo gli è stata fatta, ma a quanto pare Hallfredsson preferisce altre esperienze. Dopo quella quadriennale in cui ha scelto di ripartire dalla Lega Pro, ed essere stato – ai nastri di partenza della stagione attuale – uno dei pochi in questo Hellas che la serie A l'aveva già assaggiata come si deve, nella Reggina. L'islandese il top l'ha raggiunto due anni fa, in cadetteria. Ma ancora adesso è punto fermo nell'Hellas. Abbandonare la nave nel momento clou striderebbe alquanto col campionato superlativo che i gialloblu stanno facendo. Di fatto, però, la situazione del suo contratto resta congelata. E non può che portare a una soluzione lontano da Verona, di qui a un mese.


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