Missione doppia cifra. Sarebbe pure da inquadrare così, per il Verona, un mercato su cui tra poco calerà il sipario. Due settimane ancora, come altrettanti possono essere i giocatori destinati a rimpolpare l'organico di Mandorlini arrivando a dieci rinforzi. Gialloblu promossi a pieni voti, in ogni caso, se quella che dev'essere la marcia di avvicinamento alla serie A attrae al momento tutta la credibilità del caso. E non c'è bisogno di scrivere un lieto fine.

Samuele Longo da perfezionare nei prossimi giorni – magari per portarlo già in panchina contro il Milan, dove sentirà aria di derby – più qualcos'altro sotto forma del giusto adeguamento alle esigenze tecniche. Chiamare in causa un nuovo interprete per le corsie sembra inevitabile. Reto Ziegler è finito sotto osservazione, ma non manca il tempo per guardarsi intorno. Un'occhiata al materiale umano di cui dispone il tecnico romagnolo suggerisce che è meglio cautelarsi: Cacciatore, Agostini e Romulo, all'occorrenza Martinho più Sala che è un punto interrogativo. Per il resto, nessuno ha una vera inclinazione a stare sulle fasce.

Ma occhio al Sudamerica che Sogliano ha setacciato già in tempi non sospetti e può ancora impreziosire la struttura di questo Verona. In attesa di regalarsi, dopo quella dello scorso anno, un'altra impresa in Coppa Italia: si fa visita al Palermo ma a gerarchie invertite rispetto all'ultima volta. Proprio i rosanero, con cui l'Hellas ha interagito di più sul mercato in termini di entrate. Ora è meglio iniziare subito a sentire il profumo dei capolavori messi in piedi da questa squadra, all'anticamera della serie A.