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  • Hellasmania: Pecchia ultimo atto?

    Hellasmania: Pecchia ultimo atto?

    • Nicola Corona
    "Fa-bio, Fa-bio, Fa-bio, Fa-bio..." Il coro, partito da qualche parte in un settore della tribuna Ovest intorno al 75', ha cominciato a farsi più forte fino ad essere scandito dalle voci di gran parte dei tifosi gialloblù ancora presenti allo stadio. Si tratta dell'ennesima goliardica trovata della tifoseria per contestare l'allenatore di una squadra protagonista di una prestazione del tutto sconcertante contro una diretta concorrente per la salvezza.

    Fabio Pecchia, brava persona ed allenatore capace, è stato preso di mira dai tifosi gialloblù già da diverso tempo. Da queste parti non lo amano granché. A dirla tutta non era troppo amato nemmeno lo scorso anno, nonostante avesse raggiunto la promozione in Serie A. Spesso con lui i tifosi hanno esagerato, addebitandogli colpe che personalmente io non mi sento di condividere (la squadra che ha a disposizione non è certamente di alto livello per il nostro campionato e in campo ci vanno pur sempre i giocatori).
     
    Oggi però, dopo la disastrosa prestazione con il Crotone, non posso evitare di muovere anch'io delle severe critiche a Pecchia e al modo in cui è stata preparata questa fondamentale partita. Su tutte, l'approccio alla gara. Non è pensabile che una squadra come il Verona, che ha bisogno di lottare per ogni punto fino all'ultima goccia di sudore, entri in campo in maniera così poco determinata. Dopo 3' il Crotone era già avanti e, nonostante il gol sia arrivato grazie ad una splendida punizione di Barberis, il Verona aveva già perso due sanguinosi palloni in difesa e commesso dei falli del tutto inutili. Purtroppo non è la prima volta che la squadra scaligera comincia la gara in questo modo.

    Un altro aspetto riguarda la mancata reazione dei gialloblù allo svantaggio e la grandissima confusione che si è vista in campo per almeno 70'. Sotto di un gol, il Verona è parso in completo sbandamento, con giocatori che finivano per pestarsi i piedi tra loro e altri completamente estranei alla manovra, già molto incerta, della formazione scaligera.

    Anche l'utilizzo dal primo minuto dei due nuovi arrivi Petkovic e Matos non ha convinto del tutto. Pecchia li ha gettati subito nella mischia sperando di cavarne fuori qualcosa di buono, magari grazie alla freschezza e alla voglia di riscatto dopo le negative esperienze di Bologna e Udine. Invece, dopo una sconfitta così sonora, il rischio è quello di averli già "bruciati" visto l'impatto traumatico con il loro nuovo club e con la tifoseria gialloblù accorsa a vederli.

    Un ultimo punto critico, questa volta di livello generale, riguarda l'identità di questa squadra. Nonostante il tanto lavoro fatto, Pecchia non è mai riuscito a dare un'identità precisa a questa squadra. Troppi alti e bassi, belle prestazioni alternate a imbarazzanti sconfitte. Soprattutto a questo Verona sta mancando la capacità di "fare quadrato", di essere solida e compatta anche nei momenti di difficoltà, di riuscire ad affrontare con la giusta determinazione ogni partita (come ha dimostrato di saper fare ad esempio proprio il Crotone, a mio avviso anche con molti meno mezzi tecnici a disposizione).

    Insomma, se ad oggi la situazione è questa, Pecchia le sue colpe ce le ha. Additarlo come unico responsabile però, non è corretto ed è del tutto senza senso. Nel corso della stagione hanno sbagliato i giocatori (Zuculini oggi ha letteralmente perso la testa), ha sbagliato la dirigenza, ha sbagliato la società. 

    In questo momento la situazione di classifica dei gialloblù è davvero difficile, l'ottimismo che pervadeva le interviste di allenatore e presidente solo qualche giorno fa non ha più motivo di esistere. La salvezza è sempre più lontana e i tifosi hanno perso completamente la pazienza. Nonostante i mancati risultati Pecchia nel corso di questa stagione è sempre stato difeso dalla società e dal ds Fusco in primis. Le intenzioni della società probabilmente sarebbero quelle di tenerlo fino al termine della stagione, indipendentemente dal suo andamento. La piazza gialloblù però, è veramente in ebollizione (la contestazione durante e dopo la partita è stata molto dura e la Curva Sud ha abbandonato lo stadio a gara ancora in corso) e continuare in questa maniera potrebbe risultare controproducente per tutti. L'allenatore nel dopo-partita ha dichiarato di non voler dimettersi.La società si sta riservando alcune ore di tempo per decidere, ma l'impressione è che quello con il Crotone possa essere stato davvero l'ultimo atto per Fabio Pecchia con i gialloblù.

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