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  • Hellasmania: Rafael, la fiducia è giusta

    Hellasmania: Rafael, la fiducia è giusta

    La serie A gli è dovuta. Se non altro perché si è ripartiti da zero e una progressiva scrematura per rendere il Verona competitivo non può tagliarlo fuori. Un binomio con il guardiano della porta gialloblu che continua. Rafael non saluta l'Hellas, anche se per alcuni lunghi giorni è rimasto tra color che sono sospesi. E nei cinque anni con lui si mette a bilancio una crescente dose di sicurezza. Ora nessun dubbio nel proseguire insieme.

    L'ultimo superstite, ammesso che Ceccarelli saluti davvero il Verona, degli anni più amari appena lasciati alle spalle. Dall'orlo del baratro ad un palcoscenico di lusso che si poteva solo immaginare. Giusto così: fiducia incondizionata a chi c'è sempre stato. Nella buona e nella cattiva sorte, anche quando la metamorfosi dell'ultimo biennio non era affatto preventivabile. Ma Rafael è l'unico che si è sorbito per intero gli anni della Lega Pro. Passando per Manfredonia, Marcianise, Potenza, anche quel drammatico spareggio di Busto fino a godersi la vetrina di San Siro o all'Olimpico in questi due anni.

    Eppure in tutto questo potrebbe esserci un facile parallelo con quanto avvenuto nel '99, l'ultima promozione in A dell'Hellas: in riva all'Adige arrivò un certo Sebastian Frey, che il Verona lanciò a grandi livelli nel panorama italiano. Se arrivasse davvero Neto – utilizzato col contagocce dalla Fiorentina – a giocarsi una maglia da titolare con Rafael, il processo di crescita si può completare nella stessa misura.

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