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  • Higuain-Mandzukic: dai giochi per farli diventare 'amici' alla rabbia di Mario

    Higuain-Mandzukic: dai giochi per farli diventare 'amici' alla rabbia di Mario

    • Gianluca Minchiotti
    Gonzalo Higuain e Mario Mandzukic festeggiano in questi giorni un anno di 'amicizia'. Non era iniziata bene, infatti, all'inizio della stagione 2016-17, la convivenza fra l'argentino, che era appena arrivato da Napoli, e il croato, che aveva appena vinto uno scudetto in bianconero, giocando da prima punta.

    L'AMICIZIA - In campo e fuori, i due non si vedevano: e non stiamo parlando solo di comunicazione tecnica e tattica. Il Pipita e Mandzo proprio non si parlavano, letteralmente. E non per antipatia reciproca o per qualche episodio particolare scatenante: 'colpa' di caratteri simili, probabilmente, entrambi taciturni e orgogliosi. Il grande merito di Massimiliano Allegri e del suo staff aver è stato quello di aver risolto l'empasse, con una serie di esercitazioni ad hoc sul campo di allenamento e con un grande lavoro psicologico finalizzato a far dialogare i due, all'interno delle dinamiche del gruppo. Il risultato lo abbiamo visto e ammirato tutti nella scorsa stagione: vedere un attaccante come Mandzukic adattarsi al ruolo di esterno, e faticare a volte come un terzino, è stato un capolavoro di strategia, tattica e psicologica. Un centravanti che, nel nome di un nuovo sistema di gioco, si mette al servizio di un collega inequivocabilmente e oggettivamente più prolifico sotto rete.

    LA RABBIA - Un anno dopo, il difficile avvio di stagione di Higuain ha rimesso in discussione, per un paio di partite, quell'equilibrio: Mandzukic segna (da esterno) il gol della vittoria contro la Fiorentina, e poi gioca da centravanti contro Torino e Olympiacos, con il Pipita in panchina. Il croato nel derby non segna, e all'80' viene sostituito da Higuain; poi, contro i greci, l'argentino entra al 69' e segna il gol che sblocca un match difficile per la Juve, mentre Mandzukic arrotonda la vittoria, raddoppiando all'80'. Infine, a Bergamo contro l'Atalanta, i ruoli tornano quelli 'classici': Higuain centravanti (e in gol al 24') e Mandzukic esterno. Anche per il classe 1986 di Slavonski Brod arrivano la rete e l'esultanza. Ma il Var annulla il gol e al 78' Allegri sostituisce il croato con Douglas Costa. La rabbia è tanta e Mandzukic abbandona il campo senza passare dalla panchina. Rabbia per il gol annullato e per il cambio. E forse, chissà, anche un po' di frustrazione per un ruolo ritrovato e poi riperso nel giro di due partite. Spetterà ad Allegri il compito di ricucire e rimotivare: un anno dopo, l'amicizia Higuain-Mandzukic ha bisogno di un chek-up.    

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