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  • Higuain mette la Juve con le spalle al muro: il suo addio è certo, ma non sarà a buon mercato

    Higuain mette la Juve con le spalle al muro: il suo addio è certo, ma non sarà a buon mercato

    • Andrea Distaso
    Higuain mette la Juve con le spalle al muro. Confermando che la definizione del suo futuro sarà uno dei tanti nodi che il confermato responsabile dell'area tecnica Fabio Paratici e il suo braccio destro Federico Cherubini dovranno avere l'abilità di sciogliere, per indirizzare in maniera positiva le strategie per consegnare al neo-tecnico Andrea Pirlo una squadra competitiva. Le parole rilasciate dall'Argentina dal numero 21 bianconera sembrano lasciare poco spazio alle interpretazioni ("Ho ancora un anno di contratto in Italia, devo presentarmi e vedere cosa succede col nuovo allenatore"), per quanto più morbide rispetto a quelle precedenti del padre Jorge, che aveva apertamente parlato della volontà del figlio di rispettare fino all'ultimo il suo contratto.

    INGAGGIO MONSTRE - Higuain percepirà fino a giugno 2021 un ingaggio da 7,5 milioni di euro netti a stagione, un lusso che una Juventus reduce da un'altra annata piuttosto deludente in Champions League e colpita come tutti dalle conseguenze economiche dell'emergenza Covid-19, non può più permettersi. L'ex calciatore del Napoli sa da tempo di non rientrare nella programmazione futura del club, ma non sembra avere fretta di scegliersi la prossima e probabilmente ultima destinazione della carriera, con l'ipotesi di un ritorno al River Plate platealmente bocciata, mentre una tiepida apertura nei confronti dell'MLS è arrivata. Quel che appare abbastanza certo è che l'addio del giocatore non sarà a buon mercato per la Juve: difficile, per non dire impossibile, che a un anno dalla scadenza del contratto la sua partenza possa essere monetizzata e il rischio di liberarlo con una buonuscita è tutt'altro che remoto.

    ADDIO NECESSARIO - A conti fatti, un investimento da oltre 90 milioni di euro - tra cartellino e ingaggio - che ha pagato davvero in minima parte la fiducia della Juve, complice un lato caratteriale che ha denotato un'enorme fragilità nei momenti più complicati. Lo si era intuito anche in occasione della passata stagione quando, sentendosi scaricato da Agnelli e Paratici, aveva accettato tutt'altro che di buon grado il passaggio al Milan e, dopo 5 mesi anonimi, non era stato certo rilanciato dalla presenza di Sarri al Chelsea. Quel Sarri che, viste le difficoltà del club a livello di liquidità, si è trovato quasi costretto nella passata estate a puntare sull'ultimo tentativo di rilancio di un giocatore che, a livello fisico e motivazionale, aveva già dato il meglio di sé. Ecco perché la Juve non può permettersi di farsi prendere per la gola da Higuain: la sua rinuncia diventa imprescindibile per consegnare a Pirlo un attaccante più funzionale, che si chiami Milik, Jimenez, Lacazette o qualsiasi altro calciatore di caratura importante.
     

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