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  • Honda-Luiz Adriano,  Milan di sacrificio

    Honda-Luiz Adriano, Milan di sacrificio

    • Federico Albrizio
    Questa sera i passi avanti nel gioco non si sono visti: il Milan vince ma non convince a Bologna, la squadra di Brocchi non si esprime ai livelli che vorrebbe il tecnico e soprattutto vorrebbe il presidente Berlusconi. Nonostante la superiorità numerica per quasi tutta la partita i rossoneri non riescono mai a imporre i propri ritmi al Bologna che sotto l'abile guida di Donadoni macina gioco mancando solo in fase realizzativa. Se tanti giocatori sbagliano mettendo in campo un atteggiamento passivo (Bertolacci nella ripresa l'esempio più eloquente), altri lottano dal primo all'ultimo minuto e onorano al meglio la maglia come invocato da Brocchi in conferenza stampa: su tutti Keisuke Honda e Luiz Adriano, trascinatori perfetti per un Milan di sacrificio.

    APPORTO COSTANTE - Se Mihajlovic, Galliani e ora anche Brocchi elogiano la professionalità del giapponese un motivo c'è: Honda è un esempio per i compagni per spirito battagliero e per rendimento, ovunque gli venga chiesto di giocare e in qualunque modo gli venga chiesto di farlo risponde sempre al meglio e non va mai sotto la sufficienza. Come spesso accaduto nella sua avventura al Milan non parte da titolare, anche Brocchi gli preferisce inizialmente Bonaventura, ma ancora una volta Keisuke finisce per prendersi meritatamente spazio e trascinare la squadra. Nulla lo scompone, neanche le voci di mercato: la permanenza al Milan non è ancora certa, ha ancora un anno di contratto ma per il rinnovo è tutto fermo. Il fratello/agente arriverà a fine maggio in Italia per discuterne con Galliani, soprattutto perché non mancano offerte molto intriganti dall'estero, soprattutto in Premier e Liga: Honda vuole un progetto in cui sentirsi protagonista e non è certo di poterlo essere in rossonero. Ora però c'è il campo a cui pensare e il Milan non può più fare a meno di lui in questo momento: avvisato Bonaventura, non sarà facile scavalcare il giapponese.

    LAVORO SPORCO - L'altro guerriero in campo è Luiz Adriano, titolare quasi per caso a Bologna: Balotelli accusa un attacco influenzale all'ultimo e Brocchi si ritrova 'costretto' a puntare su di lui, una scelta obbligata più che felice. Il brasiliano fa tutto il lavoro sporco davanti e non si risparmia anche quando c'è da correre dietro: preziose le sue sponde, ancor più importanti i suoi tagli alle spalle della difesa che portano prima al tiro Bacca, poi al rigore per l'incauta uscita di da Costa sui piedi di Luiz. Anche per lui il futuro è un mistero, la Cina resta una meta possibile e qualcosa si muove anche sul mercato tedesco: come per Honda però la testa va al presente, a questo finale di stagione che lo vedrà in competizione con Balotelli per trovare spazio e rilanciarsi, puntando soprattutto a una maglia da titolare nella partita più importante, la finale di Coppa Italia contro la Juventus. Honda e Luiz Adriano, due operai del pallone: prima di pensare al bel gioco il Milan ha bisogno di questo, di gente che lotti con umiltà, i tifosi apprezzano e sperano che altri possano seguire il loro esempio nelle ultime due partite della stagione.

    Twitter: @Albri_Fede90

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