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  • I 10 comandamenti di Mazzarri: da venerdì niente sesso

    I 10 comandamenti di Mazzarri: da venerdì niente sesso

    Pignolo, sincero, aziendalista: ecco perché Moratti ha deciso di puntare su Walter.
    Inter: Mazzarri, il duro di successo.
    Rapporto schietto: con i suoi presidenti è sempre stato molto chiaro, per questo De Laurentiis lo apprezza.
    Stakanovista: alle 10 del mattino è in campo, una volta a Napoli il custode lo trovò persino a mezzanotte.
    Niente primedonne: non tollera clan all'interno dello spogliatoio e non fa differenza tra figli e figliastri.
    Il bastone e la carota: Cassano può restare, ma deve accettare le regole imposte dall'allenatore che lo conosce.

    Dai preparatori all'osservatore.

    Uno staff di 7 'fedelissimi': Frustalupi, vice e consigliere.
    La temutissima 'spia': nel gruppo anche Nitti, più volte 'pizzicato' dalle squadre avversarie.
    Il retroscena.
    Sesso sì, ma non il venerdì: così si evitano gli infortuni.
    Regole ferree imposte dal nuovo tecnico per scongiurare il pericolo di traumi o acciacchi.
    Mercato.
    Pronta l'offerta per al Porto Fernando. 
    No al Barcellona per Handanovic, nel mirino Zuniga, Behrami e Nainggolan.
    (QS)


    Missione scudetto: Handanovic più 3-5-2 con Guarin top player e Icardi alla Cavani.
    Le 10 mosse di Mazzarri.

    Meticoloso, schietto, stakanovista e con idee pulite, nette. Idee da sposare, plasmare e intrecciare col materiale tecnico che troverà e che poi verrà farcito dal mercato. Walter Mazzarri ha già in mente cosa fare: picchiando sodo e duro, nel senso di lavoro, insegnamenti, cattiveria agonistica, ripetizioni, prove h24 esaltando il proprio gioco dinamico, potente, pungente.

    1) Si sa: 14 stagioni dopo l'Inter sarà senza Europa. Un dramma? No, una mancanza da valorizzare. L'assenza di impegni infrasettimanali porterà l'Inter a giocare subito per la vetta, in base a sedute quotidiane ancor più scrupolose e riposi ristoratori. La «rosa» sarà ridotta ma si sposerà anche alla peculiarità mazzarriana che vuole un plotone scelto: quindici-sedici uomini è il suo esercito preferito, i titolari più pochi rincalzi per la definizione di ruoli e gerarchie. Non è un segreto che il Mazzarri senza Europa abbia conosciuto decolli su decolli, anche se nell'ultimo anno ha mantenuto costanza di rendimento altissima. Ah, inciso: 4 anni di Napoli, 4 qualificazioni all'Europa.

    2) «La Juve ha vinto due scudetti col 3-5-2»: non è certo un attacco alla Juve ma una conferma del modulo che esalta. Ma un cardine di comportamento sul campo è anche la superiorità numerica sempre: per dire, se l'avversario usa il tridente c'è il cambio immediato del 3-5-2 con un esterno che scende e si aggiunge alla terza linea per fare il quarto; e così in mezzo e davanti. Insomma: una base, ma anche attenzione all'avversario. La sua fase offensiva spalma 5 uomini: tante varianti da sviluppare con intensità massimale.

    3) Fredy Guarin è elemento fondamentale nella testa di Mazzarri: il colombiano ha bisogno di spazi per esprimere corsa, forza, capacità esplosiva. Il suo ruolo ideale è mezzala ed è quella la mossa di WM: partendo più dietro dell'ultimo Hamsik, Guarin dovrà inserirsi per fare male. Lui sa vedere la porta come pochi, mentre Kovacic sarà più uomo assist capace anch'egli di scombussolare le linee e inserirsi. Considerare Guaro «alla Hamsik» sarà un modo di motivare un giocatore che nell'ultimo mese è apparso svogliato e che potrebbe avere sirene interessanti. A lui chiede profondità e gol.

    4) Dinamismo, cura dei particolari e sfruttamento della palla che parte da punizione e calcio d'angolo. I suoi collaboratori Vigiani e Frustalupi sono molto sensibili allo sviluppo delle palle inattive: chi nel neutralizzarle (difensivamente) e chi nel farle diventare armi letali. Un insegnamento dell'anno scorso fu il gol in Inter-Napoli da calcio d'angolo: è allo studio sia la contromossa e sia l'ipotetica replica di quel gol perfetto di Guarin.

    5) Seconda miglior difesa del campionato, quella dell'ultimo Napoli. Mazzarri arriva in una squadra che ne ha presi 57, come il Siena. Fondamentale lo schermo di centrocampo e il lavoro degli esterni ma i suoi numeri non mentono: oltre a quest'ultima annata, anche nel 2010-11 il suo Napoli fu la seconda miglior difesa del campionato; nella Reggina si salvò prendendo meno gol delle ultime 7. Ridurre il numero dei gol subìti è la prima fonte: la transizione veloce, poi, porterà i gol necessari.

    6) Troppe volte quest'anno l'Inter ha perso a San Siro: 7. WM una sola quest'anno col suo Napoli, e negli anni precedenti 4 e 3. Deve tornare a imperare il fattore-casa, per riaccendere un pubblico interista ultimamente ammosciato da gare altrui troppo invasive.

    7) Handanovic credeva che - una volta all'Inter - i tiri in porta non fossero più di 3 o 4. Lo disse lui stesso, scherzando, che non pensava di venir bersagliato così. Il «Giù le mani da Handanovic» ha doppia valenza: Mazzarri lo considera totem e vuole proteggerlo con una fase difensiva che non gli metta in testa altri lidi.

    8) Con la settimana libera, Mazzarri avrà ancor più tempo per istruire i propri giocatori: reparto per reparto. Il tecnico è solito prendere da parte i gruppi di lavoro distinti (difesa, centrocampo e attacco) per indottrinarli su: movimenti, recuperi, scivolamenti, aiuti e soprattutto sugli avversari. Tradotto: dettagli su sé e martellamento sui «nemici».

    9) Cassano e Mazzarri: la vicenda alla Samp fra i due è nota, ma FantAntonio ha fatto un'annata positiva all'Inter e a Mazzarri il giocatore di esperienza che possa entrare per svoltare la gara interessa. Resta da fargli capire che non sarà titolare ma Alternativa di Lusso: missione possibile.

    10) Con Mazzarri tutte le punte centrali sono andate in Paradiso: da Lucarelli a Livorno (29 gol) ad Amoruso a Reggio Calabria (17), da Rolando Bianchi (18) a Pazzini (Samp, 11 reti da gennaio a giugno) fino a Cavani, passato da 34 gol in 3 stagioni di Palermo a 78 gol in 3 stagioni di Napoli. Icardi dev'essere l'esplosivo al plastico di un arsenale che verrà ulteriormente rinforzato: la collettività deve esaltarlo, lui sotto la cura-Mazzarri (e con la chioccia-Milito) emergerà.


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