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  • I 5 stelle bocciano la riforma dello sport pro-Malagò: grossa spaccatura all’interno del movimento

    I 5 stelle bocciano la riforma dello sport pro-Malagò: grossa spaccatura all’interno del movimento

    • Luca Dell'Omarino
    Portare a compimento una riforma, in Italia, rappresenta da sempre un’operazione complicata. Non fa ovviamente eccezione lo sport, come ha dimostrato la lettera congiunta di quattro parlamentari grillini all’interno della quale si definisce la bozza proposta da Vincenzo Spadafora “non pronta ad approdare in Consiglio dei ministri.”

    Il punto principale su cui i 5 stelle si trovano in dissenso sarebbe l’eccessivo accrescimento dei poteri conferiti a Malagò. Il documento presentato dal ministro dello sport conterrebbe infatti diversi punti atti a rafforzare la posizione del presidente del Coni. Tra questi l’idea di un possibile terzo mandato e l’aumento dei dipendenti da 120 a 200, oltre al ruolo giocato nell’organizzazione delle olimpiadi invernali di Milano-Cortina. I pentastellati chiederebbero invece da tempo una riduzione dell’influenza del Coni, se non un suo totale smantellamento, e non vedrebbero di buon occhio la figura di Malagò, secondo loro troppo legato a intrighi politici atti alla sua rielezione.

    Tradito dal suo stesso partito, Spadafora minaccia le dimissioni. Dessì, uno dei firmatari della lettera, ha però tranquillizzato il ministro dello sport, affermando che non vi era alcuna intenzione di farlo saltare, ma che “questa è la conseguenza di una email scritta male e che ha portato a una complicazione dei rapporti non voluta.” Lo stesso parlamentare grillino ha però anche definito la riforma proposta in precedenza dal leghista Giorgetti come “la giusta sintesi.”

    Non è certamente la prima volta che il movimento 5 stelle si trova paralizzato da frizioni intestine. Tra chi rassicura il ministro e chi dichiara che il tutto sia stato fatto per mettergli i bastoni tra le ruote, si avvertono i sintomi di una forza di governo sempre più sbrindellata, incapace di fare fronte comune e di farsi valere su alleati e opposizione.

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