Un cinguettio che può esser devastante e provocare una catena di offese difficili da arrestare, nonostante i buoni propositi delle parti in causa che dichiarano di voler ignorare la controparte, ma poi proprio non ce la fanno e ci ricascano. E' così che Guendalina Tavassi e Carolina Marcialis, moglie di Antonio Cassano, continuano a cantarsele a vicenda tramite social network. 

Tutto ha inizio da una conversazione tra l'ex gieffina e un'amica misteriosa, nella quale le due scherzano su un tema 'poco edificante', ovvero i brufoli di Cassano.  L'amica di Guendalina si sofferma sul tema dicendo che starebbe insieme all'attaccante solo per il piacere di spremere le sue pustole, attività che evidentemente le è molto gradita. La Tavassi ride divertita (virtualmente) alla battuta e fa la sua: pubblica su Instagram la foto della conversazione avvenuta via chat, ma, ahimé, l'immagine non passa inosservata a Carolina Marcialis e allora via alle contumelie. La moglie del barese ha detto di essersi tenuta leggera quando ha invitato la Tavassi a spremersi quel poco di cervello che le rimane dandole della fallita, della ragazza di facili costumi e con delle labbra da… 'lasciamo stare'. A questo punto Guendalina si è difesa dicendo di aver postato sul social la conversazione avuta tramite WhatsApp perché la riteneva una battuta simpatica, facendo presente che non è a lei che piacerebbe spremere i brufoli di Cassano, ma all'amica ignota. Dopo la difesa, però, di nuovo l'attacco, aggiunge infatti che l'ex giocatrice di pallanuoto è una moglie frustrata al contrario di lei che si reputa una signora con la fortuna di avere un marito splendido che non le fa mancare nulla e non si fa mancare neppure la conoscenza dell'italiano (riferimento poco casuale…).

Insomma, la polemica non si placa e mentre il popolo gossipparo del web parteggia per la giovane consorte del calciatore, la Tavassi fa un ultimo invito alla Marcialis: quello di stare molto 'karma'. Ma  il diretto interessato? Cosa penserà dell'aver scatenato con i suoi brufoli un tale pandemonio?