Di un' Italia ricca di talento ma svogliata e rabbuiata non è forse il simbolo Mario Balotelli? Dotato di un bagaglio tecnico  e fisico impressionante, di una bontà di carattere che risveglia le doti paterne e protettive dei suoi più anziani compagni di nazionale, SuperMario in campo è sempre triste, accigliato, a volte sembra assente. I suoi gol troppo spesso diventano un modo di rispondere alle accuse, agli insulti, alle durezze e alle cattiverie che pure la vita non gli ha risparmiato. Mario è il simbolo di un' Italia che non crede in se stessa, che non ha voglia di crescere e di affrontare le responsabilità in spirito di libertà. Tutti in questi giorni ci siamo detti la stessa cosa: che rabbia questo ragazzo, perché mostra solo una piccola parte di ciò che può dare. In molti vorremmo vederlo sempre concentrato, determinato, frizzante, vorremmo che dimostrasse anche nel temperamento la leggerezza dei suoi 21 anni. E poi vederlo segnare e, dopo aver segnato, correre, saltare, sorridere.