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  • Tutti i mali del Torino: ecco cosa non funziona ancora

    Tutti i mali del Torino: ecco cosa non funziona ancora

    • Andrea Scappazzoni

    Nove partite, una vittoria. Tanti pareggi, qualche convinzione, peraltro prontamente stroncata dal derby. Il Toro di Ventura è un cantiere aperto ancora. Un piccolo cantiere su cui il tecnico deve lavorare in attesa di nuova manodopera: perché questa non basta, è evidente. Tre successi in 15 giornate sono troppo poche anche per una neopromossa: soprattutto se questa squadra esprime un buon gioco, ma evidenzia limiti dovuti ai singoli. Il caso di Glik è eclatante: il difensore ha già provocato qualche danno di troppo in questa prima parte di stagione, portando la Sampdoria al pareggio (a Genova: 1-1 finale), contro il Cagliari (0-0 fino al momento del rigore discusso), e infine il derby, partita nella quale il centrale granata ha lasciato i suoi compagni in dieci per un raptus di follia agonistica. Ma Glik non è l'uomo da crocifiggere in questo momento: troppo facile puntare il dito su di lui. Il difensore è solo l'emblema di una squadra che più di tanto non può fare e che ha bisogno di qualche rinforzo per riuscire ad attestarsi a metà classifica con continuità di risultati e senza dover inseguire la salvezza fino all'ultima giornata.

    Pensiamo anche al caos generato sulle fasce, in difesa, con tre terzini mancini ed un titolare che è destro, mentre sul lato propriamente destro c'è solo Darmian, che fortunatamente è insostituibile e invalicabile. Ma i limiti ci sono anche in mediana, come in attacco: a metà campo manca una 'mente', che ragioni e dia geometrie. Ci si aspettava di più e di meglio da Brighi, ma la fiducia in lui non è totale e la resa è quella che è. Ci si aspettava di più, ma nemmeno troppo, da queste punte, modeste in parte e inadatte per il resto: in questo senso, Ventura non ha ancora trovato il modo giusto per sfruttare le caratteristiche di Bianchi, con Meggiorini chiamato ad un lavoro di fatica che gli impedisce di essere al top sottoporta. Occorre intervenire, appena sarà possibile, sul mercato, per evitare che anche le squadre che oggi sono 'sotto' in classifica possano superare il Toro da febbraio in poi.

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