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  • 'I miei dieci anni alla Juve. Non solo Calciopoli…'

    'I miei dieci anni alla Juve. Non solo Calciopoli…'

    Nel giorno della vigilia di Juve-Napoli la Redazione di IamNaples.it ha contattato Giampiero Ventrone, noto preparatore atletico della Juventus ai tempi di Calciopoli e napoletano di Santa Lucia. Ecco l’intervista:

    Salve signor Ventrone, partiamo subito dal presente e dalla partitissima di domani. Da napoletano che sensazioni ha per questa partita e come crede che andrà a finire?

    Sfortunatamente questa partita è arrivata troppo presto, all’ottava giornata il campionato è ancora aperto e non si possono fare bilanci, ma posso dire con certezza che Juve e Napoli sono le due migliori squadre del torneo, con i torinesi sopra di un gradino. I valori in campo sono elevatissimi e c’è tanto entusiasmo, il rischio di queste partite è solo che con tanta attenzione può calare lo spettacolo, ma mi auguro che non andrà così e che vedremo del bel calcio.

    Chi è più in palla fisicamente secondo lei al momento tra le due compagini, quella di Conte o quella di Mazzarri?

    Non si può fare un confronto, le due squadre vanno a mille e sostanzialmente sono sullo stesso livello, in un equivalente stato di condizione. La partita può essere decisa da tanti fattori, ma certamente non da quello della condizione fisica.

    Ci parli un po’ della sua esperienza da preparatore atletico della Juventus.

    Sono stato preparatore atletico della Juventus per dieci anni, abbiamo vinto tutto e ho avuto la fortuna di poter conoscere persone e calciatori importanti e di far parte di uno dei club più presigiosi al mondo. La storia della Juventus è impressionante e sono contento di averne fatto parte e di aver potuto condividere gioie e dolori con gente importante e di gran lignaggio. È stato bello per uno come me che proviene da ceti modesti.

    Come sono stati vissuti dalla squadra e dalla società gli anni di Calciopoli?

    Noi, la squadra e la società abbiamo fatto il massimo che potevamo, tutti hanno dato il meglio di loro. Poi quando leggi di cosa è accusata la società rimani un po’ così, io so però di aver lavorato per una dirigenza importante e preparatissima, da Formula 1 e con una squadra di campioni veri.

    Da anni a Napoli pochissimi infortuni. Quanto è grande il merito del dottor De Nicola e del suo qualificatissimo staff?

    Sicuramente il lavoro è ottimo, ma loro lavorano da anni sempre con gli stessi calciatori. Sarei curioso di vedere come questi calciatori si comporterebbero in un contesto diverso da quello del Napoli e se raggiungerebbero gli stessi risultati.

    Ora andiamo un po’ nel suo passato. Ha giocato a calcio a livello dilettantistico. Di cosa ha bisogno secondo lei un giovane calciatore per crescere bene? Secondo lei in Italia siamo ancora troppo indietro in questo ambito?

    I giovani calciatori hanno bisogno di tante cose, in Italia non abbiamo la giusta mentalità e i giovani purtroppo sono spesso lasciati a se stessi. Questo è il nostro anello debole, abbiamo una cultura sbagliata che non consente ai ragazzi di poter giocare con costanza, i genitori sono troppo presenti e spesso non lasciano respirare i figli. Ci sono troppi fattori che non vanno.

    Programmare un settore giovanile è importantissimo per una società. Il Napoli lo sta facendo e sta ottenendo buoni risultati. Secondo lei che prospettive ha il Napoli del futuro?

    Parliamo del Napoli del presente che è una bella squadra, è ancora troppo presto per giudicare quello che sarà in futuro. Sicuramente gli investimenti sono stati fatti e bene da De Laurentiis, ma adesso godiamoci questa bella realtà che è il Napoli di oggi.

    Suo figlio gioca negli Allievi Nazionali Lega Pro I e II Divisione della Juve Stabia. Che consigli gli dà per maturare e secondo lei che prospettive ha?

    Non sono io che devo stabilire che futuro ha di fronte a se mio figlio. Io personalmente gli posso solo consigliare di seguire un filo logico, di sconfiggere le paure ed andare avanti senza troppi pensieri, ricordandomi da padre di seguirlo nella sua crescita.

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