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  • I Pippen del calcio: da Tonali a Zaniolo e Faraoni, quando gli ingaggi non sono 'adeguati' e diventano problemi
I Pippen del calcio: da Tonali a Zaniolo e Faraoni, quando gli ingaggi non sono 'adeguati' e diventano problemi

I Pippen del calcio: da Tonali a Zaniolo e Faraoni, quando gli ingaggi non sono 'adeguati' e diventano problemi

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Non sempre i giocatori importanti ricevono uno stipendio adeguato, ovvero pari al loro valore. Chiaro, nel calcio gli ingaggi sono fuori dal mondo e rimangono parte di una realtà a sé; ma calandosi in questo discorso ci si rende conto come a volte gli stipendi non abbastanza equi possano diventare un problema, in passato capaci di far scoppiare veri e propri momenti di tensione con le società come nel caso di Goran Pandev con la Lazio e non solo. Lo insegna The Last Dance, il documentario sulla stagione finale di Michael Jordan ai Bulls, in esclusiva su Netflix. Con lui c'è Scottie Pippen: underrated, sottovalutato, sotto pagato. Eppure fondamentale.

Dare uno sguardo al campionato attuale aiuta: Lautaro Martinez sulla carta guadagna 1,5 milioni di euro (dati Gazzetta dello Sport), ovvero uno dei cinque giocatori con lo stipendio più basso nell'Inter di oggi. Borja Valero e Ranocchia - due non titolari nella rosa di Conte - prendono di più. In realtà il club fa sapere che c'era una clausola di aumento di anno in anno e che con i diritti di immagine possa arrivare ai 3 milioni, ma è chiaro che se dovesse restare in nerazzurro, Lautaro pretenderebbe il rinnovo. Perché chiedere 111 milioni per un giocatore e poi avere un ingaggio così basso, diventa un rischio che la dirigenza conosce bene e non vorrà assolutamente permettersi, visto che fin qui l'argentino si è comportato al meglio in campo e fuori.

Sandro Tonali invece guadagna 'solo' 250mila euro all'anno nel suo Brescia: Cellino non si siede al tavolo per meno di 45/50 milioni, intanto il centrocampista della Nazionale prende quanto un terzo portiere di una squadra importante. Cortocircuito, appunto. Problema poi in sede di trattativa; ma il Brescia non è certamente la Juventus o l'Inter per fatturato, dunque è normale che si adatti. E Cellino stesso ha più volte proposto pubblicamente di rinnovare il contratto a Tonali, sostiene di aver fatto il possibile - anzi, il meglio - per la sua carriera.

Nella Lazio dei miracoli c'è un equilibrio di bilancio impressionante anche grazie agli stipendi: Luiz Felipe piace al Barcellona ed è sulle prime pagine dei giornali catalani ma guadagna 800mila euro, una cifra non alla pari di tanti difensori anche normali in Serie A. Ecco perché si sta studiando un rinnovo che eviti problemi, come nel caso di Josip Ilicic che a Bergamo ha trovato il paradiso e prenderà più degli 1,5 milioni all'anno attuali, giusto riconoscere un premio allo sloveno che sta facendo meraviglie. Ma col suo contratto non sono mancati i momenti di tensione un anno fa, l'ingaggio è importante in ogni equilibrio, collettivo e singolo.

Nicolò Zaniolo potrebbe rinnovare il suo contratto ancora una volta dopo otto mesi, ma i numeri parlano: giocatori così devi farli stare 'tranquilli' altrimenti rischi che il mercato si scateni, Zaniolo ha dimostrato totale fedeltà con le parole e con i fatti al progetto Roma. Oggi Nicolò prende 1,5 milioni più bonus fino ai 2 complessivi, ma La Gazzetta ricorda come il compagno Juan Jesus prenda 2,2 milioni fissi e ha giocato fin qui appena 4 partite. Di conseguenza al rinnovo di Zaniolo si dovrà lavorare, ancora. Come toccherà farlo al Milan per Theo Hernandez forse prima del previsto: vedere 1,5 milioni all'anno alla voce stipendio per un terzino sulla bocca di tutti è uno scenario che difficilmente durerà a lungo, come Marco Davide Faraoni e i suoi 300mila euro a stagione al Verona. Giusti un'estate fa, anacronistici oggi dopo un'annata da top terzini dell'intera Serie A.

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