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  • I politici si nascondono dietro il voto segreto, Sallusti va in carcere, ma io sto con lui

    I politici si nascondono dietro il voto segreto, Sallusti va in carcere, ma io sto con lui

    • Luca Talotta

    Quando c'è da esporsi e dire la propria, i politici si nascondono dietro al voto segreto, perché non vogliono farsi vedere o forse per altri motivi. A noi non è dato saperlo. I fatti raccontano di un decreto, quello sulla diffamazione a mezzo stampa, che ha ottenuto l'ok dal Senato con voto segreto. In sintesi, il giornalista che diffama è passabile di carcere fino ad un anno, in alternativa a multe da 5mila a 50mila euro. L'emendamento, proposto dalla Lega Nord con l'appoggio della ApI, è stato approvato con 131 sì, 94 no e 20 astenuti. Il Governo, per bocca del sottosegretario alla Giustizia, Antonio Gullo, aveva invitato al ritiro della norma. Espresso il parere contrario, i partiti sono andati comunque avanti. A questo punto cosa accadrà al direttore del 'Giornale' Alessandro Sallusti? Probabilmente finirà in cella, senza che nessuno abbia capito ancora il reale motivo di questo gesto.

    Franco Bruno della ApI, che apre a questa alleanza molto particolare con la Lega Nord, annuncia: "Se il Parlamento da la sensazione al Paese che questo è un piccolo reato che si può fare, domani qualsiasi uomo pubblico dovrà avere degli strumenti per salvarsi dalle macchine del fango che colpiscono trasversalmente. Troviamo un altra soluzione per risolvere il caso singolo, ma non facciamo che si crei una norma pericolosissima per la convivenza democratica del Paese". Gli fa eco, per la Lega Nord, Fabio Rizzi: "Sul Decreto sulla diffamazione a mezzo stampa, il cosiddetto Decreto SalvaSallusti, l'Aula del Senato, finalmente con uno spunto d'orgoglio, vota con ampia maggioranza un emendamento della Lega che reintroduce la galera per i diffamatori abituali, contro il parere di Relatore e Governo. È il primo atto di responsabilità di un Parlamento finora prostrato ai voleri di questo governo golpista, che deve prenderne atto ed autosospendersi, per il bene della nazione, andare a casa e smetterla di fare danni". 
     
    Il voto segreto, chiesto dai senatori del Carroccio e reso ammissibile dal presidente del Senato Renato Schifani, sicuramente non fa piacere. Come chi diffama si prende le sue responsabilità finendo addirittura in carcere, perché non può farlo chi vota questo decreto, che definire un aborto di legislatura sembra appropriato? Domani conferenza dei capigruppo di Pd e Udc, che avevano chiesto la sospensione dei lavori. Chissà cos'altro uscirà da questa nauseabonda prosopopea. Io sto con Sallusti.

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