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  • I segreti della eSerie A, Ciccarese (Lega Serie A) a CM: 'Così democratizziamo l'esport. E' solo l'inizio. Licenze? Avanti con EA anche senza Fifa'

    I segreti della eSerie A, Ciccarese (Lega Serie A) a CM: 'Così democratizziamo l'esport. E' solo l'inizio. Licenze? Avanti con EA anche senza Fifa'

    • Federico Albrizio
    La seconda edizione della eSerie A sta volgendo al termine. Martedì 12 e mercoledì 13 aprile andranno in scena le Final Eight del massimo campionato italiano su FIFA 22, le otto squadre in corsa (Milan, Torino, Sampdoria, Fiorentina, Salernitana, Venezia, Empoli Fiorentina) si giocheranno non solo il titolo di campione nazionale, ma anche i tre posti in palio per i Global Series Playoff. Un upgrade merito della rafforzata partnership tra Lega Serie A ed Electronic Arts, publisher del gioco, e in generale di una politica sempre più attenta al movimento digitale da parte della Lega. "Per noi la eSerie A è una competizione al pari delle altre, Serie A, Coppa Italia e Supercoppa Italiana", spiega Michele Ciccarese, Commercial and Marketing Director Lega Serie A, in una lunga intervista concessa a Calciomercato.com. "E' una questione di posizionamento e qualità, per questo da parte nostra c'è il massimo effort nella qualità produttiva per garantire lo stesso valore delle altre competizioni. Così facendo si riesce a creare valore e lo abbiamo già fatto l'anno scorso, perché oltre ad aver vinto il premio Italian Esports Awards alla prima edizione, quello che abbiamo cercato di fare era prima di tutto dare modo a tutti i club di creare una nuova area business. Noi abbiamo la fortuna di avere 33 milioni di fan in Italia per la Serie A, ma c'è anche una fan base che inizia ad avere una certa età, perché quel target va oltre i 30 anni come core target. In quest'ottica c'è un mercato che cresce, quello degli eSports, che già oggi ha all'incirca 1,5 milioni di fan. Volendo parlare a un audience diverso servono strumenti differenti e per questo è nata la eSerie A TIM".


    I segreti della eSerie A, Ciccarese (Lega Serie A) a CM: 'Così democratizziamo l'esport. E' solo l'inizio. Licenze? Avanti con EA anche senza Fifa'


    La Serie A, in questo senso, è partita in ritardo rispetto agli altri top campionati europei, già strutturati a livello di competizioni virtuali nazionali. "Può essere un vantaggio - sottolinea Ciccarese -. La fortuna di iniziare più tardi è che si può imparare da loro: Premier League, Liga, Bundesliga che è stata la prima a partire in questo mondo. Si prendono i key learnings e si cerca di fare le cose al meglio. L'anno scorso siamo partiti su due publisher, Electronic Arts e Konami (la eSerie A 2021 si è giocata sia su Fifa 21 che su eFootball PES 2021, ndr), creando valore per tutti i club che si sono costruiti i loro team. Alcuni club erano partiti prima, la Sampdoria, la Roma e la Juventus stessa avevano già iniziato ad esplorare questo mondo. Ma quando nasce una nuova competizione come la eSerie A tutti vogliono partecipare. E tutti la vogliono vincere. E di conseguenza tutti i club hanno creato un loro brand eSports dando modo di integrare nuove professionalità, perché poi nascono nuove professioni: il coach, il pro player...".

    Organizzare un torneo come la eSerie A può presentare tuttavia delle criticità. Soprattutto se, come in questa edizione, si decide di puntare con decisione su un solo publisher (Electronic Arts) che non detiene tutte le licenze: a questa edizione non hanno potuto prendere parte infatti Atalanta, Juve, Lazio, Napoli e Roma in virtù degli accordi con Konami. Cinque piazze e cinque fan base importanti, Ciccarese spiega: "Io non la vedo come una difficoltà, ma è un tema di opportunità. Se si colgono le opportunità si può dialogare con nuovi fan, quindi se si è compatti in un'organizzazione collettiva nel parlare a quel tipo di audience sappiamo la market share di Electronic Arts (oltre il 90% a livello globale) e sappiamo la passione e i numeri che ci sono dietro il canale Twitch di EA. Noi abbiamo dato a tutte le associate l'opportunità di farne parte, poi nel rispetto dei contratti in essere alcune potevano partecipare e altre no. Da lì l'obiettivo, per quella che è stata la qualità del campionato di eSerie A dell'anno scorso, ha portato aziende rilevanti come EA a Vancouver a voler investire nei confronti della Lega su qualcosa che va ben oltre la sola eSerie A TIM, perché lì c'è un collegamento forte tra reale e virtuale. Il Player of the Month (POTM) che riceve il premio ogni mese diventa una carta su Ultimate Team (FUT) e riceve attenzione sul mercato globale di FIFA, non solo sul territorio nazionale".

    A proposito della partnership con Electronic Arts, quest'anno si è fortificata definitivamente. Al di là dell'inserimento della eSerie A all'interno del circuito delle Global Series, un riconoscimento già di per sé prestigioso a livello competitivo, ci sono tante iniziative avviate. Ma da chi è partito l'avvicinamento tra l'azienda canadese e la Lega? "L'abbiamo costruito insieme - afferma Ciccarese -. Con EA si è strutturato un rapporto a lungo termine che vede una collaborazione su più ambiti: quello delle licenze delle società, quello della sponsorizzazione del Player of the Month, c'è la loro visibilità nelle grafiche televisive delle nostre competizioni. E poi c'è tutto il mondo della eSerie A, che da quest'anno si disputa solo ed esclusivamente su FIFA. E' un'azienda che porta valore a noi e a tutti i club per parlare a quella audience. Noi avevamo già una partnership in essere con PlayStation dall'anno precedente con il lancio della PS5, PlayStastation si è confermata partner e console ufficiale della eSerie A, che si gioca su FIFA e su PS4 nei qualifier e su PS5 nelle competizioni ufficiali".

    "Valore" è un concetto sul quale la Lega Serie A insiste particolarmente, prosegue Ciccarese: "Il tema di tutta la strategia in tema marketing e posizionamento è stato cercare partner che potessero dare un valore aggiunto, non solo partner che potessero investire economicamente nella Serie A. E tutti i nostri partner danno un valore aggiunto. TIM, partner storico, dà la connettività. Frecciarossa accompagna tutti i pro player e tutte le squadre a tutti gli eventi. Con EA c'è la competizione stessa. E' una circolarità che viene creata dai partner e dalle attivazioni. Siamo solo all'inizio, stiamo cercando di fare le cose molto bene con la massima qualità di produzione".

    L'intenzione è di proseguire quindi sul cammino degli eSports, ma con chi? Il discorso relativo alle licenze agita il mondo del gaming, con la storica collaborazione FIFA-EA che volge ormai al termine (il prossimo gioco dovrebbe essere l'ultimo della serie, poi le parti si separeranno) e la domanda sorge: la Serie A proseguirà con Electronic Arts o con FIFA nella sua eventuale nuova serie di giochi? Ciccarese non ha dubbi: "Proseguiremo assolutamente con EA anche senza FIFA. La nostra partnership è con EA, è il publisher e ha il videogioco. Ed è quello che fa la differenza, nel rispetto di tutti i contratti e di tutte le licenze. Il nostro tema è essere presenti e rilevanti nei confronti di una audience, quella audience segue determinati canali e il canale che ha cavalcato da oltre vent'anni EA SPORTS è quello, dal nostro punto di vista, più affine alla nostra strategia e di conseguenza vincente. Alla fine chi vince sempre è dove va l'audience, i fan che seguono il gioco per la sua forza e per quello che offre, basta vedere i nostri caster e la loro passione per il gioco. La nostra logica qual è: nel momento in cui nasce una competizione della Lega Serie A, c'è anche una democratizzazione del mondo eSports molto più forte perché si abbattono una serie di barriere in termini di credibilità del movimento. Finché si gioca ad altri videogame che non hanno lo stesso valore, oggi sapere che ogni giocatore e tifoso può seguire e tifare anche nel gaming abbatte barriere e genera attenzione dei media che permette crescita del movimento, porta non soltanto attenzione ma crea nuove professionalità e aree business. E nuovi scenari per chi lavora in questo mondo, perché oggi dei pro player sono assunti dalle squadre. Si crea valore, se la Lega fosse rimasta ferma a guardare non avrebbe dato valore aggiunto".

    In termini di democratizzazione, la si vede anche nell'apertura della eSerie A a tutti. La democratizzazione si trasmette anche nel messaggio di contrasto al gender gap e più in generale a tutte le forme di discriminazione che riguardano, purtroppo, anche il mondo eSports. Ciccarese conferma: "Per noi non è solo democratizzazione, ma in questo caso è anche pura meritocrazia. Dare modo a tutti di poter vestire la maglia delle squadre di calcio. Da casa attraverso la PlayStation e le nostre competizioni, dove tra tutti i partecipanti i più bravi hanno modo di far parte del Draft e di conseguenza essere selezionati dalle nostre squadre, vestire la loro maglia per arrivare a giocare gironi, Playoff e Final Eight".

    Per una Lega Serie A proattiva, la sensazione da parte di tanti tifosi e addetti ai lavori è che non si sia registrata la stessa dedizione da parte dei club stessi nel corso degli ultimi anni. "Oggi però lo stanno facendo, insieme con la Lega Calcio - commenta Ciccarese -. La Serie A sta facendo da enabler, sta dando modo ai club di creare ulteriore valore per se stessi. In termini di creazione di nuovi progetti, di creazione di nuove professionalità con i pro player, ma anche in termini di dialogo con i fan. Oggi basta vedere quello che stiamo facendo con EA con i Player Tournament, con i calciatori stessi che stanno giocando con tutte le squadre licenziate da parte di FIFA e stanno tutti partecipando: per noi è il connubio tra reale e virtuale che continua a generare valore attraverso la creazione di contenuti. Sul campo, fuori dal campo, attraverso la Serie A o da casa propria".

    Un altro dettaglio riguarda il coinvolgimento dei calciatori reali con la eSerie A: possibile un incremento in vista della prossima edizione? "Il tema del coinvolgimento dei calciatori c'è ed è evidente con i Player Tournament, che sono oggi condivisi sui social media e continuano ad essere presenti. E fanno vedere quanto si divertono loro stessi. Il premio di Player of the Month è desiderato dai calciatori che vogliono rivedersi in game, alla fine sono ragazzi e appassionati di FIFA anche loro. E questo aiuta perché crea quella circolarità tra reale e virtuale che vogliamo. Quando diamo le carte ai giocatori è la soddisfazione più grande quando la ricondividono".

    Infine, la crescita di interesse per la eSerie A passa dagli investimenti della Lega Serie A ma anche dall'incremento della partnership con EA. In termini numerici ed economici come si traduce la crescita della competizione? Ciccarese fa il punto: "Il contratto con Electronic Arts è estremamente rilevante dal punto di vista economico. Quello che è bene sottolineare è che abbiamo generato nella precedente edizione in 16 giornate di gare oltre 110 ore di live streaming a cui hanno preso parte oltre 10 milioni di utenti unici legati all'evento stesso, con views di dirette che hanno superato 1,5 milioni. Che vuol dire iniziare a realizzare un canale. Quest'anno si moltiplicano le possibilità di contatto con EA, perché utilizzare il loro canale Twitch permette di avere ulteriore valore. Il nostro canale Twitch ha oltre 40mila iscritti, amplifichiamo determinate attività attraverso il nostro canale YouTube ne conta 8,1 milioni ed è il primo canale al mondo di leghe calcistiche. E quindi continua la circolarità tra le varie iniziative. Il 12-13 aprile abbiamo le Final Eight, la cosa più bella è che anche le squadre non qualificate verranno a vedere i ragazzi. E' un mondo in cui la competitività si vive in maniera differente, tutti cercano essere presenti. Il campione in carica Danipitbull (l'anno scorso con il Benevento, quest'anno ha giocato con il Cagliari, ndr) è stato eliminato e tutti gli altri pro player gli hanno manifestato il massimo supporto. Sta nascendo anche tra i club stessi, in termini di visioni interne, molta più collaborazione. Tutti insieme collaborano per la crescita del movimento, anche perché ogni team interno a un club e anche una nuova area di revenues, perché i club stanno creando nuove sponsorizzazioni legate esclusivamente al team eSports. Questo è quello che deve fare la Lega Serie A, creare nuove opportunità affinché i club crescano autonomamente".

    @Albri_Fede90

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