I tifosi contestano, la società lo lascia solo: Mihajlovic-Torino, c'è aria di crisi
SOCIETÀ ASSENTE - Un allenatore lasciato solo ad affrontare la delegazione di tifosi della Curva Maratona, lasciati entrare dai cancelli dello stadio per criticare la squadra e mostrare tutto il loro disappunto per gli ultimi, deludenti, risultati. Senza che il presidente Cairo, il direttore sportivo Petrachi, Comi, Longo o altri dirigenti intervenissero per supportarlo. Sintomo di una frizione ormai evidente tra la proprietà e Mihajlovic, che non ha digerito il mancato arrivo di un centrocampista durante il mercato di gennaio. E che spesso ha mostrato evidenti limiti nella gestione del gruppo.
LE COLPE DI MIHA - Troppe volte è andato contro i suoi giocatori, troppe volte ha voluto lo scontro, affrontandoli e nominandoli in conferenza stampa. Il primo era stato Baselli, poi Maxi Lopez, poi Ljajic. Lunga la lista dei destinatari dei messaggi - poco benevoli - dell'ex tecnico del Milan. Messaggi che non hanno fatto altro che aumentare la tensione di un gruppo che anche domenica scorsa, a Empoli, è apparso sull'orlo di una crisi di nervi. Per conferme, basta rivedere la lite tra Belotti e Iago Falqué per chi dovesse calciare il rigore o riascoltare le parole di capitan Benassi a fine partita. Una situazione tesa, per cui Mihajlovic ha delle responsabilità, e che a fine stagione può anche portare a una separazione. Ma fino a quel momento il Torino dovrebbe restare unito. Tutto l'opposto di quanto avvenuto ieri.
@marcodemi90