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  • Trasferte da 10.000 km, il Baltika Kaliningrad rischia di fallire: interviene Putin

    Trasferte da 10.000 km, il Baltika Kaliningrad rischia di fallire: interviene Putin

    • Alessandro Cosattini
    La storia del Baltika Kaliningrad ha dell’incredibile. Il Baltika (foto dal profilo Twitter ФК БАЛТИКА) di Kaliningrad è il capoluogo dell’omonimo 'oblast’ annesso dall’Unione Sovietica al termine della Seconda Guerra Mondiale e russificato forzatamente, anche attraverso l’allontanamento della popolazione tedesca della città, un tempo nota come Königsberg. Dopo il crollo dell’Unione Sovietica nel 1991 la regione restò sotto il controllo della Russia, trasformandosi in una exclave, un territorio esterno ai confini nazionali. La regione di Kaliningrad dista dalla Russia 350 chilometri, per raggiungerla è necessario attraversare almeno altri due stati (Lituania e Lettonia oppure Lituania e Bielorussia). A furia di percorrere lunghe trasferte, la benzina è finita e il Baltika rischia il fallimento. Non è tutto, perché la società rischia anche di sparire dalle cartine geografiche della “Russia”. Oltre al dispendio in termini di viaggi, che pone diversi problemi di sostentamento economico ai due club, le trasferte pongono anche altre questioni relative al recupero dei giocatori dopo viaggi così lunghi e al jet-lag causato dai diversi fusi orari in cui si trovano rispetto alla maggior parte delle altre squadre del campionato.

    La trasferta più vicina è quella di San Pietroburgo, dove gioca la seconda squadra dello Zenit. Da Kaliningrad dista 900 chilometri. La trasferta più lontana, invece, è quella di Vladivostok: dista 10mila 327 chilometri da Kaliningrad. Più di 10mila chilometri per una partita di calcio, della durata di 90 minuti. Vale davvero la pena di fare un viaggio così lungo per disputare il match contro il Luch-Energiya? Vi è un aneddoto, tra l’altro, sulla distanza tra Vladivostok e San Pietroburgo. Si tratta della zingaresca avventura di tre tifosi dello Zenit San Pietroburgo che, nel 2006, affrontarono 9500 km di strada per seguire la propria squadra in trasferta. L’auto non fu in grado di ripartire da Vladivostok e i tre tifosi furono costretti a tornare in Transiberiana (un viaggio lungo una settimana), ma la società dello Zenit regalò loro una macchina nuova ed espose la vecchia nel museo del club. E questo avvenne dopo il viaggio San Pietroburgo-Vladivostok. Figuriamoci dopo un viaggio San Pietroburgo-Kaliningrad. 

    La parola distanza è il filo conduttore di molte vicende che vedono protagonista il Baltika Kaliningrad. La squadra è al diciannovesimo posto nella classifica della seconda serie russa a 17 punti. Sono ben 10 le lunghezze di distanza dalla zona salvezza, a sole quattro gare dalla fine. Quest’oggi è in programma una gara fondamentale per il Baltika Kaliningrad, contro il Volgar di Astrakhan (distante 2mila 700 chilometri da Kaliningrad). Dall’8 novembre - quando il campionato è stato interrotto per la pausa invernale - ad oggi, diverse cose sono cambiate a Kaliningrad. Sono stati ingaggiati diversi giocatori e soprattutto è in arrivo un nuovo amministratore delegato, mandato da Vladimir Putin in persona. Avete letto bene, perché il presidente russo non vuole che il Kaliningrad fallisca. 

    Troppi interessi a Kaliningrad per Vladimir Putin. Qui Mosca ha da sempre mantenuto una base portuale, un occhio vigile e una voce in capitolo in Europa. A Kaliningrad sta inoltre nascendo una nuova base missilistica. E non è tutto. Nella città farà tappa il Mondiale in programma nel 2018, abbracciato dall'Arena Baltika completamente ristrutturata e portata a 45mila posti per l'occasione di gala. Per mantenere la serie in queste ultime quattro gare, al Baltika arriverà l’ex amministratrice della Lokomotiv Mosca: Olga Smorodskaya. L’obiettivo è salvare il club e poi farlo competere per la promozione, già dalla prossima stagione. A proposito di promozione, il Baltika è stato nella massima serie russa solo tra il 1997 e il 1999. 
     

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