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  • Ibra allo United scatena una guerra automobilistica: non resterà a lungo

    Ibra allo United scatena una guerra automobilistica: non resterà a lungo

    Riprendiamo e pubblichiamo un pezzo di Marcel Vulpis per sporteconomy.it
       
    A 35 anni Zlatan Ibrahimovic (deluso dalla sua Svezia ad Euro2016) vola alla “corte” di Josè Mourinho (allenatore del Manchester United), con una nuova operazione magistrale (in termini di calciomercato) orchestrata dal procuratore italiano Mino Raiola.

    Per rendere il tutto più mediatico possibile dal cilindro è uscita una mossa a sorpresa: ovvero svelare il nome del club (appunto i Red Devils), prima ancora che la società inglese (alla faccia della Brexit) potesse comunicare sul sito di aver acquisito le prestazioni calcistiche del top player svedese (ex PSG).

    Ibrahimovic ormai è molto più di un calciatore (è stato ribattezzato “l’usato sicuro” per ogni club). E’ un personaggio che fa vendere copie di giornale e schizzare i like/follower sui social. A livello digital è un brand da oltre 40 milioni di fan tra Facebook (25,15 mln), Instagram (15,7) e Twitter (3,79 mln). Oltre a ciò, più di un anno fa, ha lanciato un sito, che funziona da motore di ricerca per i suoi supporter e fa il “verso” anche a Google.

    Da ieri pomeriggio ad oggi, l’annuncio dato sul profilo Instagram del calciatore (con la frase “È il momento di far sapere al mondo il mio prossimo club”, e la foto dello stemma dello United) ha totalizzato più di 85 mila commenti in tutto il mondo. Precedentemente Ibra aveva organizzato a Parigi una conferenza stampa per parlare del suo futuro, ma invece di svelare il nome, l’occasione era stata utilizzata per il lancio di una linea di intimo con il suo nome.

    Prima di Euro2016 sempre il calciatore svedese, è stato utilizzato da Volvo cars, a livello mondiale, in uno spot emozionale sulla sua vita. Proprio questa partnership potrebbe diventare un “problema” nei rapporti con il club britannico sotto il profilo marketing.

    Volvo è un brand, dal 2010, del colosso automotive cinese Zhejiang Geely Holding Group (l’ha acquisito dalla Ford per 1,3 miliardi di dollari), mentre lo sponsor di maglia del Manchester United, la Chevrolet, (con un contratto “monstre” da 65 milioni di euro), è il marchio di punta di GM. Difficile quindi un suo utilizzo commerciale se non nelle foto di rito e certamente anche per Volvo striderà vederlo, nella conferenza stampa oggi a Manchester (in cui si conosceranno finalmente maggiori dettagli, a partire da quelli economici – inclusa la valuta con cui sarà pagato dagli inglesi post Brexit)  con la divisa dei Red Devils, con tanto di marchio “rivale” in bella mostra.

    Se l’operazione di Raiola durerà solo un anno l’impatto di questa anomalia commerciale, sia per la Volvo che per Chevrolet, sarà, comunque, diluita e gestibile per tutti. Difficile infatti pensare che un calciatore, con uno sponsor personale così ingombrante, possa rimanere in un club sponsorizzato dalla marca rivale in ambito internazionale, per un arco temporale piuttosto lungo.
     
     

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