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  • Ibra come Gulliver, ma la Juve non mollerà

    Ibra come Gulliver, ma la Juve non mollerà

    Sulle colonne de "La Gazzetta dello Sport, Luigi Garlando, fa il punto sulla corsa scudetto. Ecco la sua analisi: "Il 30 gennaio scorso Antonio Conte battezzò Zlatan Ibrahimovic: Gulliver. Ieri sera il tecnico si è convinto che è maledettamente vero. Il gigante rossonero ha afferrato il Milan sotto di un gol dopo un tempo, contro una buona Roma,e l’ha riportato a galla con una doppietta. Oggi la Juventus può giocare solo per ritornare a -4. La prova di forza di Ibra (22 gol in 23 partite) e la capacità del Milan di ribaltare lo svantaggio comeaUdine, possono sembrare messaggi sconfortanti per la Juve che insegue. In parte lo sono, ma non del tutto. Il Milan ha dimostrato che quando schiera una mediana muscolare come quella di ieri, senza qualità esagerata, se non alza il ritmo, va in sofferenza. E se commette errori di individuali, come quelli che hanno agevolato il vantaggio di Osvaldo, può sempre pagare. E’ vero che, affrontata la Roma, il Milan ha esaurito gli incroci con le prime, ma è anche vero che le trappole sono ovunque. A cominciare dalla prossima trasferta di Catania, dove penò anche la Juve. Sottovalutare l’anima argentina della squadra di Montella può costare caro. Alla penultima ci sarà il derby. Insomma, nonostante Gulliver, Conte ha mille ragioni per crederci. E lo farà. La Roma ha lasciato comunque sul prato una bella impressione. Ha imparato italianamente a subire di meno, senza rinunciare ad osare: ogni cambio di Luis Enrique ha spinto avanti la squadra, pur non avendo la necessità di rimontare. La tenerezza con cui Kjaer si è lasciato scavalcare dal lancio di Muntari e con cui ha contrastato Ibra sul 2-1, è il simbolo dei denti da latte, di imperfezioni necessarie che la Roma si lascerà dietro crescendo. La direzione di lavoro è giusta. Illusa dalMilan e dalla prospettiva di riportarsi a -1, la Juve deve raccogliere le energie migliori e concentrazione massima per affrontare l’Inter. Solo la classifica racconta che è una partita semplice. Esagera Conte quando sostiene che per i nerazzurri è «la partita della vita», ma di sicuro ritroveranno motivazioni antiche. Ranieri lo fa capire quando scopre una voglia: spezzare l’imbattibilità della Signora e violare per la prima volta il suo salotto buono. E’ una delle poche gioie che l’Inter potrebbe regalare ai tifosi in questa stagione disgraziata. La Juve del dopo-Calciopoli, riemersa dalla B, alla prima occasione sconfisse l’Inter in casa sua. L’orgoglio fa miracoli. A parte questo, tutto è pro-Juve: dalla gioventù alla salute atletica. L’Inter cercherà di arginare Pirlo con Forlan e di tamponare le fasce. La Juve può farmale comunque, imbucando centralmente i suoi incursori e alzando il ritmo. Scollinata l’Inter, Conte si augurerà che il Milan dilapidi in Champions energie fisiche e nervose. A proposito, ieri il Milan ha perso l’Ibra difensivo: Thiago Silva. Gran brutta notizia, compensata solo in parte dal buon rientro di Boateng. Contro il Barça mancherà già Van Bommel, il più solido nell’incubo londinese (Arsenal). Una ragione in più per augurarsi che Ibra finalmente faccia Gulliver anche con Puyol e non solo con Kjaer. Il Milan non ne ha mai avuto così bisogno".

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