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Ibrahimovic tiene sulle spine il Milan e attende la mossa del Napoli

Ibrahimovic tiene sulle spine il Milan e attende la mossa del Napoli

  • Daniele Longo
Quella per Zlatan Ibrahimovic sta diventando una partita a scacchi. Un gioco di strategia che vede due sfidanti, ovvero il Milan e il Napoli. Zvonimir Boban e Maldini hanno fatto la prima mossa da settimane, con tanto di incontro con Raiola e offerta molto sostanziosa al campione svedese. Ma attenzione ad Aurelio De Laurentiis intenzionato a fare scacco matto.

LA POSIZIONE DEL MILAN - Sono ore di attesa in casa Milan, in attesa di quella chiamata che può cambiare il senso delle cose. Zlatan ha promesso al Diavolo una risposta entro il 15 di dicembre. Ha memorizzato quella che è l'offerta rossonera ma ha ancora qualche dubbio relativo alla durata del contratto. Desidera un accordo di 18 mesi e non di 6 con opzione. Boban, il vero mediatore dell'operazione, è convinto di aver fatto il massimo e si aspettava una risposta entusiasta e dettata dal cuore. Ma non è così, nonostante abbia alzato la posta da 2 a 3 milioni netti fino al termine della stagione. Ibrahimovic ne fa principalmente una questione economica: vuole più soldi rispetto a quelli che gli sono stati proposti. E attende la prima mossa concreta da parte del Napoli.

E QUELLA DEL NAPOLI - L'idea di provare il colpo Ibrahimovic è venuta al presidente De Laurentiis prima del  5 di novembre, data del famoso ammutinamento. Voci di corridoio raccontano che lo stesso Ancelotti ne parlasse già all'interno dello spogliatoio. Consultazioni all'interno del club senza mai entrare nel vivo. Da martedi scorso, però, sono iniziati i contatti con Raiola per iniziare a ragionare sui termini economici dell'eventuale operazione. De Laurentiis è entrato nel dettaglio con l'agente di Ibrahimovic, la trattativa sta per prendere il via. Non c'è ancora un'offerta formale ma non è da escludere che possa arrivare nelle prossime ore. Perchè il Milan è avanti ma non ha ancora chiuso l'affare. Mosse e contromosse per provare a vincere la partita. Dalla quale è uscito il Bologna per stessa ammissione di Walter Sabatini.

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