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  • Ibrahimovic è l'unico che può stoppare i traditori dell'impero Raiola

    Ibrahimovic è l'unico che può stoppare i traditori dell'impero Raiola

    • Gianni Visnadi
      Gianni Visnadi
    Chissà qual è la promessa che Gigio Donnarumma ha fatto a Mino Raiola, presumibilmente ormai conscio del proprio destino. È romantico pensare che il portiere oggi al PSG abbia garantito al mentore che l’ha aiutato a costruirsi una carriera da pagatissimo top player, che non lo avrebbe tradito nemmeno dopo la morte, e che sarebbe rimasto fedele per sempre alla sua agenzia, di cui il cugino Enzo diventa oggi l’esponente di punta, coi fidati avvocati e avvocatessa Rigo e Pimenta. Enzo che tra l’altro ha mosso i primi passi importanti proprio accanto al giovanissimo Gigio, 15enne talentuoso portiere della Primavera del Milan, aspirante campione, già bisognoso di tutor.

    Sono 73 i calciatori oggi legati all’agenzia, ci sono Haaland e De Ligt e Pogba, ma anche semisconosciuti ragazzi che giocano nel Foggia (Davide Merola) o nella Pro Vercelli (Mattia Vitale). Molti resteranno con Enzo, ma sulla gran parte del gruppo, si sono mossi da mesi i principali procuratori del mondo, attratti dalle possibili commissioni future come le belve dalle prede. Ed è qui che oggi più di ieri pensiamo possa giocare un ruolo importante Zlatan Ibrahimovic, l’uomo che più di tutti ha contribuito al successo di Raiola, in questo perfettamente e ampiamente ricambiato, come non ha mai smesso di testimoniare in libri, interviste e anche col gesto simbolico dell’ultima visita in ospedale, col fratello maggiore ormai sul punto di morte.

    Le loro carriere sono decollate insieme, quella di Ibra sta sostanzialmente spegnendosi con forse l’opera più grande dell’agente Raiola, garantire 14 milioni netti in 2 anni a un campione non più fisicamente in grado di giocare (da 4 mesi, solo le infiltrazioni gli permettono anche semplicemente di allenarsi; di partite intere non si parla più), per questo nessun altro quanto lui sembra poter garantire continuità all’impero Raiola.

    Ibra è uomo di calcio, ma non solo. È imprenditore nel real estate, nel gaming, nel betting, nel padel; è marketing, è carisma, è conoscenza. Avrebbe tutto per sedersi al tavolo con chiunque e trattare alla sua maniera, esattamente come il maestro Mino. Nessuno potrebbe farlo meglio di lui e tutti gli assistiti di oggi potrebbero sentirsi garantiti quanto ieri. Chissà se Ibra ci sta pensando davvero o se si tratta di un’idea solo nostra, per quanto suggestiva. Non servirà molto tempo per capirlo.

    @GianniVisnadi

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