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  • Icardi, basta scuse. Su Sarri e De Rossi...

    Icardi, basta scuse. Su Sarri e De Rossi...

    • Cesare Prandelli
    E' vero, la Roma ha perso contro la Juventus giocando una partita esclusivamente difensiva e non creando alcuna occasione dalle parti di Buffon, ma sono fermamente convinto che in pochi giorni Spalletti sia già riuscito a dare un'impronta di gioco alla squadra giallorossa. Ne ho condiviso l'analisi postpartia, quando ha sottolineato che i suoi esterni si abbassano troppo spesso dietro la linea della palla componendo uno schieramento difensivo a 5 ma senza mai provare a ripartire. E anche i tre centrali non hanno lavorato alla perfezione, perchè uno a turno avrebbe dovuto staccarsi per creare la superiorità numerica in mezzo al campo. E' però una Roma più compatta e ordinata rispetto a quella vista con Garcia. A mio giudizio, il 3-5-2 visto con la Juve può essere la strada da perseguire anche nelle prossime partite e in quella posizione De Rossi può rivelarsi il vero valore aggiunto.

    SALAH ED EL SHAARAWY - La scorsa settimana, parlando delle difficoltà offensive dei giallorossi e della crisi di Dzeko, ho evidenziato i limiti degli esterni offensivi che agiscono ai suoi lati. In particolare, è piuttosto palese l'involuzione subita da Salah rispetto ai 5 mesi su alti livelli disputati con la Fiorentina nella scorsa stagione. Indubbiamente, non rappresentando più una novità per i difensori del nostro campionato, gli hanno preso le misure, come si dice in gergo; sta quindi a lui cambiare qualche aspetto del proprio gioco, capire che non può venire sempre incontro al pallone giocando spalle alla porta ma che dovrà migliorare nella capacità di attaccare la profondità e muoversi più spesso senza palla. Sarà presto un suo nuovo compagno El Shaarawy, un giocatore che dal punto di vista tecnico può dare molto, a patto che riscopra quell'entusiasmo e quella spensieratezza che ha perso negli ultimi tempi. Ho avuto modo di conoscerlo da vicino da ct della Nazionale e soprattutto nel periodo della Confederations Cup del 2013 mi sembrò un ragazzo estremamente sensibile e un po' intristito, che ha perso alcune sicurezze e che ultimamente ha prodotto soltanto giocate banali. Ha bisogno di recuperare fiducia per tornare a fare quello che sa.

    JUVE, TIENITI ALLEGRI - Parlando di Juve-Roma, non posso non regalare un'ulteriore nota di merito al lavoro di Massimiliano Allegri, giunto all'undicesima vittoria consecutiva in campionato e al centro di voci di mercato che lo vogliono lontano dall'Italia. Non so quale sarà la sua scelta al termine della stagione, ma sono convinto che la Juve debba e voglia tenerselo stretto, perchè ha mostrato capacità di lettura tecnico-tattiche e gestionali molto importanti.

    ICARDI, COSI' NON BASTA - Chi invece ha frenato nuovamente è l'Inter e hanno destato sicuramente scalpore le dichiarazioni a fine gara di Mancini e le critiche rivolte ai suoi attaccanti. Partendo dal presupposto che, se ha parlato così, significa che ha il controllo della situazione e che ritiene che queste frasi possano produrre una scossa emotiva nei suoi giocatori, effettivamente qualcosa non funziona nel reparto avanzato dei nerazzurri. In particolare, fa specie il raffronto tra l'Icardi implacabile del passato campionato, capace di segnare oltre 20 reti, e quello che stiamo vedendo in questa stagione. La presenza di molti più giocatori di qualità al suo fianco pare averlo disorientato invece che aiutarlo, ma ora tocca lui dimostrare di poter coesistere con questi calciatori. Soprattutto, se vuole diventare un campione, non può attaccarsi a giustificazioni e cercare scuse: è arrivato il momento di dimostrare sul campo quello che vuole essere. Meglio Eder o Lavezzi per completare l'attacco sul mercato? Sono giocatori che parzialmente si assomigliano per qualità tecniche, ma la maturazione di Eder negli ultimi due anni è stata impressionanta. Non conosco le valutazioni di Mancini, ma sarà importante nella decisione finale anche le motivazioni che possono spingere questi due giocatori ad indossare una maglia prestigiosa come quella dell'Inter.

    SARRI E DE ROSSI - Vorrei concludere con un pensiero per gli spiacevoli episodi verificatisi in questa settimana, prima con la diatriba Sarri-Mancini in Coppa Italia e poi con le parole di De Rossi rivolte a Mandzukic. Premesso che i litigi e i momenti di tensione in campo ci saranno sempre, non capisco davvero perchè, se proprio è necessario, non si debba ricorrere al classico insulto rivolto alla persona, senza andare a utilizzare termini espressione di discriminazione di qualsiasi genere. Siamo nel 2016, pretendiamo di essere un Paese civile ma ancora siamo molto lontani dall'obiettivo. In particolare, da allenatore, mi ha creato grande dispiacere l'episodio che ha avuto come protagonisti Sarri e Mancini. Senza voler dare alcun giudizio morale sull'uno o sull'altro, la mia riflessione è la seguente: se i tecnici pensassero esclusivamente all'andamento della partita, puntando lo sguardo solo sui propri calciatori, sull'arbitro ed eventualmente al quarto uomo disinteressandosi a quello che avviene sull'altra panchina, molto probabilmente eviteremmo il ripetersi di certe brutte scene.

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