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  • Icardi-PSG, l'Inter vuole chiudere entro domenica

    Icardi-PSG, l'Inter vuole chiudere entro domenica

    Quella appena iniziata potrebbe essere una settimana molto importante per il definitivo passaggio di Icardi al PSG. Questo è quanto scrive TuttoSport

    “Sette giorni alla verità. Scatta oggi la settimana che porterà a una risoluzione definitiva (?) del caso Icardi. Domenica 31 maggio, infatti, scadrà il diritto di riscatto in favore del Psg per rilevare il cartellino del centravanti argentino, ottenuto in prestito non oneroso il 2 settembre scorso. Allora i due club fissarono il riscatto a 70 milioni di euro, una cifra alta, ma non altissima dieci mesi fa pensando al valore del giocatore (che una clausola di rescissione da 110 milioni con l'Inter) e ai prezzi che giravano in Europa per i giocatori più importanti. Il Psg è rimasto soddisfatto del rendimento di Icardi - che ha mantenuto le promesse da killer dell’area di rigore segnando 20 gol in 31 partite - e ha deciso di riscattarlo, grazie anche al “sì” del giocatore, deciso a proseguire a Parigi, ma il Coronavirus ha portato Leonardo, ds dei francesi, a valutare un’offerta al ribasso. Ancora non è arrivata una proposta scritta nella sede nerazzurra, ma i rumors del fine settimana appena trascorso hanno portato alla luce una possibile offerta di 50 milioni fissi più bonus difficilmente raggiungibili. Ovviamente tale cifra non andrebbe bene all’Inter, anzi. Marotta al momento è fermo ai 70 milioni, anche se l’ad è conscio che un Icardi di rientro a Milano rappresenterebbe un problema in più in un’estate che non si prospetta facile sotto l’aspetto delle trattative. Dunque non è da escludere uno sconto, ma sicuramente l’Inter si aspetta di ricevere un assegno da almeno 60 milioni più bonus semplice da ottenere. Il countdown è iniziato e da qui a domenica a Milano si aspettano di sentire Leonardo per chiudere una vicenda che, soprattutto nella seconda metà della stagione ’18-19, ha condizionato e non poco la vita del club nerazzurro. Tutto entro il 31 maggio? Sulla carta sì, anche se non sarebbero da escludere dei "tempi supplementari". 
     

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