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  • Icardi: 'Sogno Messi all'Inter. 110 mln di clausola? Sono pochi. Sul Napoli...'

    Icardi: 'Sogno Messi all'Inter. 110 mln di clausola? Sono pochi. Sul Napoli...'

    Dopo la prima anticipazione dell'intervista a Undici, ecco la seconda, in cui Mauro Icardi parla dell'amore per l'Inter, della clausola rescissoria, dei suoi idoli, del Barcellona e della nazionale italiana: "Io sono interista da bambino, alla playstation prendevo sempre l'Inter, c'era Adriano davanti che mi piaceva tanto. Il Napoli? Di queste cose parla il mio procuratore con la società. E' successo un po' di casino l'anno scorso ma io sono sempre stato tranquillo, ho sempre dato tutto per l'Inter".

    SULL'AUTOBIOGRAFIA - "L'ho già chiarito l'anno scorso, non c'è nulla da aggiungere. La gente ci vuole bene e io voglio il bene della squadra e dei tifosi. Tutto questo casino mi ha fatto star male ma ora lo abbiamo messo da parte. Sia che vinciamo sia che perdiamo andiamo sempre a ringraziare il pubblico a fine partita".

    SOGNO MESSI - "Con chi piacerebbe giocare all'Inter? Con il migliore al mondo, Messi ovviamente, ma credo sia un sogno quasi impossibile. Il Barcellona? Non mi hanno proprio liquidato, abbiamo un po' litigato e alla fine ho deciso di venire in Italia perché ero convinto di poter fare meglio che in Spagna. Maradona? Gli ho già risposto l'anno scorso, ora basta. Pochi 110 milioni della clausola? Dopo quello che è successo nell’ultimo mercato forse hai ragione. Però questa della clausola è una cosa di cui abbiamo discusso con la società e si è deciso di fare così. Ma in società sanno tutti quello che penso io, quello che voglio io. E siamo tutti molto tranquilli

    SU WANDA NARA - "Fa tutto lei, porta i bambini a scuola, organizza i compleanni, va in giro... Io cerco di fare bene il mio lavoro e la aiuto quando posso. La gente parla di lei perché è famosa ma noi non ci curiamo di quel che dicono, io so che tipo di persona è lei. Amore a prima vista? No eravamo solo amici, a Genova ci siamo conosciuti per un anno intero e poi succede, solo cose che capitano. A Milano stiamo bene, i nostri figli hanno tanti amici, peccato non poterla vivere appieno, è il prezzo che si paga ad essere famosi. Un errore che non rifarei? Quella parte del libro che ha fatto casino, ci tengo tanto all'Inter, è stata una cosa brutta per tutti".

    SULLA NAZIONALE ITALIANA - "Mi ha chiamato l'Under e ho litigato con la Samp perché non volevo andarci, volevo l'Argentina. Ho detto no anche alle pressioni del mio procuratore. Il mio interista preferito? Ronaldo, ha fatto la storia di questo sport".

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