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Icardi: 'Ho cinque anni per vincere con l'Inter. Mancini mi ha cambiato, Pioli...'
“Ricordo bene il gol contro il Frosinone, il 50esimo con la maglia dell’Inter. Provo sempre a migliorare la mia media, ma devo dire che è una bella cosa riuscire a segnare un gol ogni due partite. E ricordo anche Inter-Napoli, fu una bella serata, giocammo una gran partita perché entrammo in campo con il giusto atteggiamento".
LA RIMONTA MANCATA - "Purtroppo nel calcio funziona così, non sbaglia il rigore solo chi non lo calcia. Abbiamo disputato una grandissima partita, strepitosa perché venivamo da uno 0-3 e nessuno pensava potessimo recuperare. Invece abbiamo anche sfiorato il quarto gol, poi il rigore mandato sulla traversa... Eravamo comunque contenti della prestazione al di là dell'eliminazione".
PARENTESI VECCHI - "Si è messo subito a nostra disposizione e io, da capitano, ho parlato parlato con lui già dal primo giorno. Lo conosciamo molto bene, è sempre qui ad Appiano ed eravamo reciprocamente a disposizione con l'obiettivo di fare bene. Ci siamo riusciti in due partite, con il Southampton purtroppo abbiamo perso, col Crotone sapevamo già che sarebbe arrivato Pioli e lui ci ha chiesto di fare quello che sappiamo. Siamo stati contenti di essere riusciti a fargli vincere la prima partita in A. Sono contento per lui, si è presentato con grande umiltà".
PIOLI - "Con Candreva? Pensiamo tutti all’Inter adesso. Si è messo subito al lavoro per cambiare, non c'erano risultati e ci ha provato. Ci sta riuscendo pian piano, sta compattando la squadra. Lavoriamo sul piano mentale e fisico per essere pronti".
GOL ALLA JUVE - "Speriamo di continuare così contro di loro. Vuol dire che ci sono, poi io sono uno che è molto disponibile: sono un attaccante e devo fare gol".
2017 - "Speriamo che il gennaio del nuovo anno non sia come quello scorso, dobbiamo concentrarci su ogni partita. Poi è chiaro che vittoria porta vittoria".
INIZIO ANNO -"È stato però un inizio d'anno un po' particolare dopo l'ultima partita di dicembre contro la Lazio. Eravamo ancora primi, ma da lì è iniziato un periodo negativo in cui è successo un po' di tutto. Era difficile dare una spiegazione, non siamo riusciti ad arrivare alla Champions League, che era l'obiettivo di tutti. quello che ci è mancato e che ci servirà nel 2017 è la continuità".
LA CENA PER JEREMIAS - "È stato bello poter aiutare un bambino e una famiglia in difficoltà, che non poteva permettersi le cure da affrontare addirittura in Cina. Ci sono buone novità, ma sicuramente faremo altre iniziative in futuro". Inevitabile tornare sulle voci di mercato che hanno contraddistinto l'estate: "È stato un periodo di trambusto intorno a me, ma io ero tranquillo, mi allenavo bene e non pensavo ad altro. Ero molto tranquillo, anche se i giornali parlavano di me e di mercato".
BILANCIO - "Roberto Mancini è stato sicuramente l'allenatore che mi ha fatto cambiare un po' il modo di giocare. Con lui parlavamo tanto, mi chiedeva di fare meglio tante cose, l'ho ascoltato e oggi posso dire di essere migliorato molto. Poi è arrivato Frank de Boer, lui ha provato a cambiare qualcosa nella squadra però c'era la difficoltà di un allenatore straniero al primo impatto con il calcio italiano. Non parlava italiano? Ma parlava faccia a faccia con tutti, anche in italiano, purtroppo però comandano i risultati".
FUTURO - "Purtroppo siamo partiti male e abbiamo chiuso con una sconfitta non da Inter. Ora abbiamo sei mesi per lavorare sul campionato e fare bene lì, per tornare di nuovo in Europa. Rinnovo? L'ho detto dal primo giorno, voglio vincere con questa maglia. Ho ancora cinque anni e ci proverò. Nel libro ho voluto raccontare me stesso fuori dal calcio, la mia vita privata. La gente mi vede in tv o sul campo da calcio, sui social come è normale al giorno d'oggi".