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  • Il conflitto Lotito-Irrati e l'infinito malessere sulla questione arbitrale

    Il conflitto Lotito-Irrati e l'infinito malessere sulla questione arbitrale

    • Pippo Russo
      Pippo Russo
    Un altro comunicato ufficiale Figc che pone al centro l'esistenza di una Questione Arbitrale. Nel primo pomeriggio di ieri, a due soli giorni dalla decisione con cui la Corte Federale d'Appello ha ordinato all'Associazione Italiana Arbitri il reintegro di Claudio Gavillucci, sul sito della Figc è stato pubblicato il comunicato n. 084/CSA relativo alle ultime decisioni della Corte Sportiva d'Appello

    Due soli i casi esaminati, di cui uno particolarmente scottante: quello dell'accalorato scambio (eufemismo) fra il presidente laziale Claudio Lotito e l'arbitro pistoiese Massimiliano Irrati. Un episodio rispetto al quale la CSA sospende il giudizio perché nel frattempo è stato inoltrato un esposto alla Procura Federale. E questa è la notizia di giornata. Ma è bene riepilogare i fatti per meglio inquadrare la vicenda. 

    Tutto parte durante l'intervallo  della gara fra Lazio e Torino, giocata il 29 dicembre 2018 e caratterizzata da decisioni di Irrati molto contestate da parte laziale. Durante la pausa fra il primo e il secondo tempo, Lotito e Irrati s'incrociano in prossimità dello spogliatoio arbitrale. Le versioni messe in circolazione nell'immediato parlano di un atteggiamento di protesta da parte del presidente laziale, con l'arbitro che ribatte rimproverando all'interlocutore il fatto che non dovesse trovarsi lì. Si tratta di una versione non ufficiale, riferita da qualcuno fra i presenti e ripresa dai media senza alcuna possibilità di verifica. Come sempre accade in questi casi, la polemica giornalistica sull'episodio si è impennata e afflosciata nel giro di poche ore. Pareva finita lì. E invece era appena cominciata. 

    Ad alimentare il fuoco è stato il provvedimento del giudice sportivo datato 2 gennaio 2019. Nell'ultima pagina del comunicato ufficiale n. 118 viene data informazione che il presidente laziale è stato multato di 10.000 euro e fatto oggetto di diffida, perché “al termine del primo tempo, attendeva il Direttore di gara di fronte al suo spogliatoio rivolgendosi al medesimo con modi irriguardosi”
    Una versione dei fatti che ha fatto infuriare Lotito. Non soltanto perché se ne sia sentito diffamato, ma anche perché la diffida potrebbe avere ripercussioni sulle sue cariche istituzionali nel mondo del calcio

    Per scongiurare il rischio, Lotito ha affidato all'avvocato di fiducia Gian Michele Gentile il compito di effettuare indagini difensive. E dalle testimonianze raccolte emergerebbe una versione dei fatti diversa rispetto a quella tratteggiata nel referto arbitrale firmato da Irrati. Verità alternative, entrambe da vagliare quando sarà il momento. Ma intanto il dossier è stato recapitato alla Procura Federale, che s'appresta a avviare le proprie indagini. E già questo è indice di quanto la situazione sia andata fuori controllo.

    Il conflitto tra Lotito e Irrati, con tutte le imbarazzanti conseguenze che ne potrebbero derivare, è l'ultimo episodio di una questione arbitrale che il calcio italiano non riesce a risolvere. E il fatto che stavolta sia coinvolto uno degli arbitri di punta del movimento desta ulteriore allarme. Irrati è per giudizio unanime uno dei migliori giudici di gara in circolazione. Inoltre, la prova nella gestione del VAR durante i Mondiali di Russia ha fatto sì che il suo profilo venisse presentato al mondo come un'eccellenza del calcio italiano, giusto nella fase storica che ha visto la nostra nazionale fuori dalla fase finale per la prima volta dopo sessant'anni. Che anche lui finisca al centro di una polemica così accesa è indice di un malessere in fase di peggioramento. 

    La stagione calcistica in corso non è certo la prima a essere caratterizzata dalle contestazioni verso gli arbitri, né sarà l'ultima. A renderla significativa è però la “seconda prova del VAR”. Dopo una prima stagione complessivamente positiva nell'applicazione del protocollo, erano state alimentate aspettative forse eccessive sulla possibilità che la tecnologia consenta di approssimarsi all'oggettività nel giudizio sugli episodi controversi. Invece questa seconda stagione ha fatto segnare un passo indietro, perché ha ingigantito la questione che durante la prima stagione era rimasta irrisolta: il meccanismo di selezione degli episodi, che mantiene ancora un grado elevato di discrezionalità. Sarebbe il caso che le componenti del calcio affrontassero rapidamente la questione, a cominciare dal modo in cui gestire le smisurate aspettative indotte dalla tecnologia. Perché altrimenti nel tritacarne continueranno a finirci gli arbitri, sia per demeriti propri che per colpe altrui. 

    @pippoevai
     

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