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  • Il contratto di Rijkaard nelle mutande, la delusione Ba, Kakà e ora Cremonese-Monza: è sempre Braida-Galliani

    Il contratto di Rijkaard nelle mutande, la delusione Ba, Kakà e ora Cremonese-Monza: è sempre Braida-Galliani

    • Angelo Taglieri
    Se dici Braida pensi a Galliani, se dici Galliani pensi a Braida, se nomini Braida e Galliani con la testa voli al Milan di Berlusconi. Teste di una creatura vincente, in Italia, in Europa e nel Mondo, per citare un tormentone tanto caro all'allora presidente rossonero, che domani sera, alle 21, si incontreranno nuovamente, da avversari, in Serie B. La Cremonese di Braida contro il Monza di Galliani e Berlusconi, con quel sapore di retrò che non passa mai di moda. 

    I grigiorossi sono alla ricerca di punti nel limbo tra salvezza e playoff, i brianzoli di una continuità che possa fare rima con Serie A: i primi si sono affidati a Braida per cambiare una certa mentalità, i secondi, di fatto, sono quello che sono grazie agli investimenti di Galliani e Berlusconi, che stanno cercando di fare qualcosa di storico per la piazza monzese. Qualcosa che hanno fatto per una piazza affascinante come la Milano rossonero. 

    QUANTE NE HANNO VISTE - Ne hanno passate tante assieme Braida e Galliani, girando il mondo, quello vero, e conquistando il mondo, quello calcistico. Inseguendo un pallone e i suoi fuoriclasse, per rendere il Milan più bello e luccicante, partendo da Rijkaard e un contratto messo nelle mutande per evitare la furia dei tifosi dello Sporting Lisbona; passando per la delusione Ba che, parole di Braida, "​era il testimonial Nike per il Mondiale. Io e Capello eravamo convinti che potesse fare cose importanti", per la sorpresa "​Kakà era semisconosciuto, lo abbiamo comprato per 7 milioni quando il Chelsea stava per soffiarcelo", per il rammarico Higuain, trattato ai tempi del River. Nel mezzo la maglia del Milan regalata a Sheva quando non l'aveva ancora indossata, lo sconto in Brasile per Serginho, le 'coccole' a Weah dopo un rigore sbagliato nel suo primo trofeo Berlusconi. Chi si ferma è perduto, chi continua a correre no. Ed è per questo che Braida e Galliani sono vincenti: non si siedono su un passato fatto di gloria e vittorie, ma si muovono per costruirsi un nuovo futuro. Possibilmente fatto di successi. 

    @AngeTaglieri88

     

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