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  • Il 'cortile' di Leao, la fame di Rebic e il ritorno di Ibra: Pioli recupera i pezzi per il tour de force da scudetto

    Il 'cortile' di Leao, la fame di Rebic e il ritorno di Ibra: Pioli recupera i pezzi per il tour de force da scudetto

    • Andrea Distaso
    Inizia domani col Parma il mini-ciclo "terribile" del Milan di Stefano Pioli, desideroso di chiudere il 2020 da imbattuto in campionato e possibilmente in testa alla classifica, mantenendo un certo margine sulle dirette inseguitrici. A San Siro arriva il Parma, nel penultimo impegno casalingo dell'anno solare, prima della doppia trasferta contro Genoa e Sassuolo e lo scontro diretto con la Lazio del prossimo 23 dicembre. Una serie di appuntamenti ravvicinati e decisivi per testare ulteriormente la consistenza della capolista, nei quali il tecnico rossonero ritroverà però gradualmente tutte le sue pedine. Riscoprendo in particolare una certa abbondanza di alternative nel reparto d'attacco.

    IL CORTILE DI LEAO - Dopo i 20 minuti abbondanti collezionati a Praga in Europa League, Rafael Leao confida di ritagliarsi anche contro il Parma un certo minutaggio per ritrovare la migliore condizione dopo l'infortunio muscolare subito nell'ultima sosta per le nazionali: l'assenza di Ibrahimovic, destinato a rientrare mercoledì prossimo a Genova, spingerà Pioli a confermare il quartetto offensivo utilizzato domenica scorsa contro la Samp, ma con la possibilità di contare su un giocatore in più come il portoghese, capace di cambiare la partita o comunque di tenere sotto pressione le difese avversarie con le sue accelerazioni. Ritrovando quella spensieratezza che avevano contraddistinto il periodo antecedente all'infortunio (3 reti e 3 assist) e invocata dal suo allenatore: "A volte non trasmette tutta la voglia che dovrebbe avere un ragazzo giovane. E' molto volenteroso e a volte sembra ciondolare, deve giocare come nel cortile, cercando sempre di fare gol".

    IL RITORNO DI IBRA - Contro il Parma, spazio dunque ancora una volta a Rebic da centravanti, alla ricerca del primo gol stagionale (dopo i 5 assist già a referto) per ritrovarsi completamente dal punto di vista mentale dopo i postumi del problema al gomito di settembre ed essersi contraddistinto nelle ultime settimane più per il lavoro al servizio della squadra che per la lucidità in fase realizzativa. Alle sue spalle, Saelemaekers, Brahim Diaz e Calhanoglu, con Castillejo e soprattutto Hauge che nelle uscite hanno dimostrato di poter essere molto di più che valide alternative ai titolari. La differenza tra chi gioca di più e i meno impiegati è sempre meno palpabile, grazie a una consapevolezza della propria forza giunta attraverso il lavoro di Pioli e i risultati. E col rientro di Zlatan Ibrahimovic, previsto per il primo turno infrasettimanale di campionato, il Milan recupera il suo leader tecnico, l'uomo chiamato a fare la differenza soprattutto in due partite - contro Sassuolo e Lazio - che possono rappresentare il definitivo trampolino per le ambizioni di altissima classifica in vista del 2021.

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