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  • Beretta: no stage. Azzurri, fate come nell'82 con Matarrese: cacciatelo!

    Beretta: no stage. Azzurri, fate come nell'82 con Matarrese: cacciatelo!

    Il presidente della Lega di serie A e i club che lo tengono sulla sua poltrona, nonostante sia dimissionario da un anno, hanno sbattuto la porta in faccia a Cesare Prandelli e alla Nazionale.

    Costretto a una sola amichevole in 5 mesi, il ct aveva chiesto di sostenere tre stage di 48 ore a Coverciano, reparto per reaprto, in vista della fase finale degli Europei, in programma nel prossimo giugno in Polonia e in Ucraina (10 giugno, Danzica, Italia-Spagna; 14 giugno, Danzica, Italia-Croazia;  18 giugno, Poznan, Italia-Irlanda).

    Con uno slancio ammirevole, degno del presidente dei club di A e un encomiabile spirito di sostegno alla Nazionale 4 volte campione del mondo e 1 volta campione olimpica, il responsabile della comunicazione di Unicredit, azionista della Roma e quindi in evidente conflitto d'interessi, ha oggi dichiarato:

    "Abbiamo deciso all'unanimità di non poter accogliere la richiesta del ct e della Federcalcio di mettere a disposizione i giocatori per gli stage. Pur con la massima attenzione per le esigenze della Nazionale con poche giornate dalla fine e un calendario così complesso, non era possibile».

     

    "Pur con la massima attenzione per le esigenze della Nazionale?".

     Ma Beretta è convinto che siamo tutti scemi o vuole prenderci tutti per i fondelli?

    Chi l'ha generato "il calendario così complesso", Babbo Natale?

    O, per usare la felice espressione di Berhami, il branco di scienziati che, riunito in Lega ha partorito un turno infrasettimanale della serie A fra il 31 gennaio, il 1° e il 2 febbraio, sconvolto dalla neve e all'origine di rinvii, posticipi, anticipi che hanno scatenato l'inferno?

    O la stessa Lega che ha subito la farsa dello sciopero dei multimilionari privilegiati della A, con la prima giornata recuperata il 21 dicembre e il campionato scattato soltanto il 10 settembre? 

    Il presidente del Coni, Gianni Petrucci, nei giorni scorsi aveva invitato i club ad essere generosi e ad aiutare Prandelli, così bravo da ricostruire la Nazionale dopo il disastro sudafricano qualificandosi alla fase finale di Euro 2012 addirittura con la miglior difesa dei gironi eliminatori.

    Per tutta risposta, Beretta oggi sputa sentenze e, a nome delle società egoiste e litigiose che l'hanno nominato, danneggia pesantemente il lavoro del ct, se ne frega degli interessi della Nazionale nonchè di Abete e della Federcalcio.

    Complimenti, Beretta, che Milan, Juve e club alleati hanno incollato in Via Rosellini sino a giugno, essendo incapaci di trovare il sostituto.

    Se dentro il Palazzo non ci fossero tanti conigli, Beretta dovrebbe essere cacciato subito, commissariando la Lega.

    Invece, da Via Allegri arrivano solo belati: "Questa è un'occasione persa", ha detto Abete, in un impeto di sdegno.

    Prandelli e gli azzurri ce la metteranno tutta per giocare un grande Europeo.

    Se lo falliranno, sapranno e sapremo chi ringraziare.

    Se non falliranno, facciano come fecero i loro Grandi Predecessori nell'82, quando cacciarono Matarrese, uno dei predecessori di Beretta in Lega, impedendogli di entrare negli spogliatoi dei neocampioni del mondo perchè Don Tonino, dopo l'amichevole con il Braga aveva detto peste e corna del Gruppo Bearzot.

    Alla larga dalla Nazionale chi non aiuta la Nazionale. 

     

    Xavier Jacobelli

    Direttore Editoriale www.calciomercato.com


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