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  • Il fumo della Fiorentina non intossica la Signora

    Il fumo della Fiorentina non intossica la Signora

    Firenze non l'ha fatta viola. Al massimo avrà ammaccato qualche certezza o sollevato qualche dubbio, Magari suonato un campanellino d'allarme. La Juve continua ad essere una Signora imbattuta (risultato positivo numero 44), la Fiorentina una squadra bella e sbarazzina, poco cinica, nel senso di concreta, magari un po' narcisa. Firenze continua a non battere la Juve, il campionato può ritrovare un guizzo di interesse. Pareggio senza reti per colpa grave della Juve(tre tiri in porta) e imprecisioni gravi della Fiorentina (tre occasioni) alle quali va aggiunta la traversa colpita da Jovetic. Risultato che dimostra la forza difensiva della Juve e il vorrei ma non posso della Viola. Detta in sintesi: Juve diversa dal solito. Non ha cercato di imporre il gioco ma si è arroccata in una sostanziosa battaglia difensiva, griffata da qualche estemporaneità. Fiorentina con istinti barcellonisti, ma senza un Messi e nemmeno un Villa.Profetico quello striscione dei tifosi della Fiorentina: «Antonio non ti si tocca un capello». Ma nemmeno spettinati i capelli di Conte e della Juve: la Fiorentina e il suo gioco non sono stati vento e nemmeno tempesta, soltanto folatine che hanno preso più forza nei finali dei due tempi. Soprattutto al concludersi del primo tempo quando prima Jovetic, poi Ljajic si sono giocate le occasioni che valevano la partita. Ma se Jo-Jo ha pescato la traversa con un colpo di testa da centravanti vecchia maniera, l'altro si è giocato un contropiede calciando come avesse un piede a banana. Potevano starci due gol subito prima dell'intervallo. Capirete che la Juve si dev'essere messa anche il gel delle grandi occasioni sui capelli e ripescato il santino della buona sorte. Sale e pepe della partita parevano essersi esauriti nei riti del prepartita. Fiorentina aggressiva ma che altro? Tutto un prodigarsi di gioco composto, bellino, preciso ed elegante, qualche sbufffo d'impeto sulle fasce dove la Juve pareva più debole, ma prove d'orchestra che regolarmente si esaurivano al limite dell'area. Qualche cross e poco più, mancando un vero attaccante d'area. E tanto bastava per tener la Juve tranquilla, o almeno renderla meno preoccupata, meno nervosa, se possibile meno impaurita. Certo non era vera Juve, o almeno non era la Juve a pieni giri e prepotente delle partite di piena forma. Questa un po' appassita, lenta, quasi frenata o volutamente frenata nel tener il ritmo camomilla.Eppoi c'è turn over e turn over, ma questo era stato già chiarito. Senza Marchisio il centrocampo ha sofferto: Vidal a ritmo basso, Giaccherini troppo carta velina. Asamoah ottimo in fase difensiva, ma frenato dalla presenza opposta di Cuadrado, uno che fa mille moine ma poi ottiene un centesimo di quanto potrebbe. Bonucci ha giocato con qualche problemino alla gamba destra che ha creato l'alibi per qualcuna delle sue giocate d'autori (leggi sbadataggini), ma è stato meno determinante nel riproporre gioco. Pirlo ha provato a sbucare dal gioco d'ombra con qualche punizione: tutte lontane. Niente di più. Conte ha scelto Giovinco e Quagliarella per l'attacco di partenza e ancora una volta la formica ha dimostrato di non essere atomica: partenza con due tiri in porta poi chi l'ha visto? Quagliarella ha calciato verso la porta dopo 25 minuti: evidente che qualcosa non tornava nel gioco d'attacco bianconero. Un fallo su Pasqual in area, dopo ventiquattro minuti, ha messo il dubbio del rigore a Firenze. Ma l'arbitro ci ha visto bene: piede di Vidal sulla palla e stop. Insomma il brivido calcistico è davvero un'altra cosa e nemmeno il solito noto (appunto Tagliavento, con la Juve tre pareggi l'anno scorso) è riuscito ad accentuare le tensioni. Ce la poteva fare solo il pallone, nel senso di gioco da gol. Roncaglia ci ha provato dopo otto minuti della ripresa: un altro squillo della Fiorentina finito nel prato delle speranze. Poi fuori Quagliarella, insipido e silenzioso, e dentro Vucinic, alla faccia dell'inconsistenza continua di Giovinco. Fuori il Pirlo senza anima e dentro Pogba e Marchisio ma la faccia smunta della Juve non è cambiata. E il viola brillante della Fiorentina non ha prodotto altro che buon gioco e qualche rara occasione. Poco per spaventare la Signora. Ci voleva un'aggiustatina della buona sorte, magari su quel colpo di testa di Pasqual nato da un'azione che ogni allenatore vorrebbe insegnare e veder sul campo: cross da destra (Cuadrado) per quello che da sinistra arriva al tuffo di testa, ma pallone a lato. Spettacolo da dieci, risultato da zero. Anzi da pareggio.
     


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