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  • Il giorno di Spalletti, dello 'stopper gentiluomo' Guarnieri e di 'Gravatar'

    Il giorno di Spalletti, dello 'stopper gentiluomo' Guarnieri e di 'Gravatar'

    Buon compleanno a

    LUCIANO SPALLETTI, 1959, allenatore della Roma. Ex Empoli, Sampdoria, Venezia, Udinese, Ancona, Zenit San Pietroburgo. Da calciatore, centrocampista, giocò in Toscana e Liguria, arrivando al massimo in serie C ed ebbe come allenatori Giampiero Ventura (Virtus Entella e Spezia)) e Guidolin (Empoli). Ha vinto 2 Coppe Italia con ma Roma e 2 campionati russi. E' stato esonerato 2 volte da Zamparini. Il suo altalenante rapporto con Totti li vede in questi giorni nuovamente ai ferri corti
    Ha un ristorante a Firenze, il Fashion Foodballer , in società con Dainelli e Gilardino 
    “Tornavo da scuola, appoggiavo la sacca dei libri (poche cose non piacevano a babbo Carlo e mamma Ilva, una era questa) e… via con i compagni di scuola nel campino fatto da noi dietro Via Marconi, a Soviglana;via con gli allenamenti della squadra con la quale ero tesserato da bambino;via con le partite di calcetto alla sera seguite da pizza e discorsi di ogni tipo… E così mi trovai al NAGC della Fiorentina con il professor Petrini, feci qualche partita negli Allievi, molte gare da raccattapalle al “Franchi” (allora era il “Comunale di Firenze”) con gli occhi spalancati. Poi il verdetto difficile da sentire per tutti i bambini:”Il prossimo campionato giocherai nel Club Sportivo Firenze… Ad Empoli ripetuti infortuni al ginocchio, mi obbligarono al ritiro. La difficile classifica dell’ultima stagione richiese nuove soluzioni… eravamo ultimi in classifica a sei giornate dalla fine: la società decise per una soluzione interna.“Abbiamo deciso di affidarti la squadra per questa salvezza”, mi dissero. Arrivammo penultimi… play out… All’andata Empoli – Alessandria 1-0, Pelosi… dopo un assolo travolgente dell’”aeroplanino” Montella. Ritorno: Alessandria – Empoli 0-0…salvi!”.

    ALBERTO GRASSI,1995, centrocampista dell'Atalanta, in prestito dal Napoli
    MATHIEU FLAMINI, 1984, mediano francese del Crystal Palace, ex Milan dal 2008 al 2013 
    LUCA FUSI, 1963, ex centrocampista di Como, Sampdoria, Napoli, Torino, Juventus, Lugano
    ARISTIDE GUARNIERI, 1938, detto “lo stopper gentiluomo” (mai espulso in carriera) ex stopper di Codogno, Como, Inter, Bologna, Napoli, Cremonese. In nerazzurro ha vinto 3 scudetti, 2 Coppe dei Campioni e 2 Coppe Intercontinentali. Con la Nazionale l'Europeo del 1968.“Mio padre era scultore e pittore, con la passione della Grecia classica. Sarà per questo che mi ha chiamato Aristide, e una mia sorella Cnedia, un'altra Lia, che è già più normale.Giocavo a calcio, all'oratorio da ala destra, ero piccolino e veloce, poi sono cresciuto molto tra i 15 e i 16 anni. Così mi ha preso il Codogno come stopper, il mio ruolo naturale. Dopo un derby vinto dal Milan 5-3 con quattro gol di Altafini, che fece impazzire Cardarelli, il suo marcatore. Nello spogliatoio piangeva, metteva il magone a vederlo. In settimana Cappelli, l'allenatore, dice a Invernizzi: se ripresento Cardarelli, i tifosi mi mangiano. Domenica da stopper giochi tu. E lì, altro colpo di fortuna, Invernizzi dice: dottore, perché non prova Guarneri? È giovane, è veloce, è sveglio. Così sono entrato io, nel mio vero ruolo, e non sono più uscito.  Segno un solo gol in maglia azzurra, ma vale l'1-0 alla Russia del grandissimo Jascin. Eccolo lì, il pallone, son riuscito a salvarmelo. Azione di Mazzola sulla sinistra, mi porto in area perché penso che crossi alto, invece s'inventa un'azione in slalom e la mette in mezzo all'area rasoterra, più o meno all'altezza del dischetto del rigore. Io arrivo di corsa e tiro forte rasoterra, di mezzo collo destro. Palla vicino al palo, Jascin non può farci nulla. Era la prima partita dopo la Corea. E comunque io i gol dovevo impedirli, più che segnarli. Non andavo quasi mai avanti nemmeno sui corner a nostro favore, perché Jair aveva la fissa di segnare direttamentedall'angolo, quindi era inutile. Solo una volta ci siamo ribellati al ritiro, quando siamo tornati dal Sudamerica come campioni del mondo. Il mago ci voleva portare in ritiro perché il mercoledì c'era una partita. Picchi è andato da Moratti e ha ottenuto l'annullamento del ritiro. Solo che si è dimenticato di dirlo a Herrera: in ritiro c'erano solo lui e i massaggiatori". Nel 1991-92 è stato vice di Suarez, che aveva sostituito Orrico sulla panchina dell'Inter.

    GIUSEPPE ACCARDI, 1964, ex difensore di Bologna, Mirandolese, Ravenna, Olbia, Cavese, Inter, Campobasso, Foggia, Licata, Palermo, Alessandria, Reggiana, Venezia, Pelita Jaya ( Indonesia). Ha indossato quindici maglie di squadre diverse in sedici anni di carriera.
    All'Inter sfidò  Trapattoni. "O gioco o me ne vado", "bene, quella è la porta..." e via, l'occasione della vita è persa  Attualmente è agente FIFA."Correva l'anno 1995. Si era suicidato da poco mio suocero. L'anno prima ero stato dato in prestito dalla Reggiana al Venezia di Zamparini, a fine prestito ero in trattativa per la risoluzione del contratto. Trattavo con la Pistoiese, ma un mese prima dell'inizio del ritiro un procuratore italiano che viveva a Reggio Emilia, Salvatore Trunfio, venne al campo e mi disse «Ci vuoi andare a giocare in Indonesia?». E sa perché andai a giocare in Indonesia?  Ero affascinato da Sandokan, pensai «se mi danno i soldi vado in Indonesia». Incredibile, accettarono le condizioni. Risposi al procuratore, che si fece risentire dopo un po' di tempo «Se entro mezzanotte mi fai avere il contratto chiedo scusa alla Pistoiese, non firmo e gli spiego che per me sarebbe meglio anche portare via mia moglie dopo quello che è successo». Alle 23.45, una sera, mi arrivò il contratto via fax. Il rullo girava, andava avanti. C'era il contratto da cinquecentomila dollari. Chiesi scusa al ds Salvatori e presi l'aereo per l'Indonesia. Arrivai a Giacarta e subito, in aeroporto, fu come se fossi a casa  Iniziarono a dirmi «Suka», che in siciliano è una parolaccia, ma in indonesiano vuol dire «Piacere di conoscerti», all'epoca non lo sapevo. E ci fu un piccolo equivoco  Mi ritrovai a firmare il contratto al quarantesimo piano di un palazzo megagalattico. L'Indonesia mi ha cambiato la vita". lì trascorsi un anno e mezzo spettacolare, poi ebbi la fortuna di giocare con due dei giocatori che hanno fatto la storia del calcio: Mario Kempes e Roger Milla. Con Kempes nacque un'amicizia importante. Poi lì scoppiò la rivoluzione, fui costretto a ritornare in Italia. Mi ritrovai subito, da calciatore a dirigente del Toro: ero diventato il responsabile dell'area tecnica granata, nel 1996. Potevo decidere tutto quello che volevo, ma non avevo l'esperienza, la caratura, per gestire una società del genere. Mi accodai a delle persone che all'epoca erano più competenti. Ma ho un rimpianto..."Un giorno andai a Parigi da un amico, che mi portò a vedere dei ragazzi di colore. Vidi un ragazzino che mi fece subito una buona impressione. Gli chiesi «Vuoi venire a provare a Torino?». «Subito», la sua risposta. Dissi ai responsabili del settore giovanile del Toro di provarlo. Dopo una settimana lo bocciarono, così mi feci mettere tutto per iscritto. Telefonai a Leo Mannone, presidente del Marsala, gli mandai questo ragazzino. Sapete chi era? Patrice Evra. Da lì cominciò la sua storia. Mbaye , è il maschio che non ho mai avuto come figlio. Sono sempre stato contento di avere avuto due figlie, ma Dio mi ha mandato Mbaye, è come se fosse mio figlio. Andai a vedere l'Etoile Lusitana, mi segnalarono un ragazzino di quattordici anni. «È il più forte che abbiamo», mi dissero. Lo vidi e lo proposi all'Inter. Piero Ausilio mi disse «Ti faccio sapere...», ma non mi dava risposte. Così tramite un dirigente dell'Etoile Lusitana contattai Mourinho. Il giorno dopo mi chiamò Ausilio, Mou gli aveva detto che se Mbaye non fosse andato all'Inter per una prova, lo avrebbe fatto cacciare. In quel momento non avevo la certezza che l'Inter prendesse Ibra, così lo proposi anche al Palermo. C'era Walter Sabatini che mi disse: «Se l'Inter dà un milione all'Etoile Lusitana, io te ne do due». Ma avevo dato la parola all'Inter. E per me la parola conta più di ogni altra cosa. Nel periodo in cui stavamo preparando tutta la documentazione Ibra venne a stare a casa mia. L'Inter gli dava centocinquanta euro al mese, io lo andai a prendere per fargli trascorrere il Natale con me e intanto fece un gesto incredibile, con suo padre: prese duecento euro e glieli mise in mano, senza far vedere niente a nessuno. Gli disse indicando me: «Papà, buon Natale. Io vado con lui...». Il papà cominciò a piangere dall'emozione. Poi arrivammo a casa mia. E sapete come si presentò? Con un regalo per ognuno della mia famiglia. Anziché andare a spendere i primi soldi, li ha raccolti per quattro mesi per comprarci i regali. È un '94, in quel periodo aveva quattordici anni. Oggi la persona con cui ha un rapporto incredibile è mia moglie, la considera sua madre. Non mi devo preoccupare degli altri procuratori, ma di mia moglie. E se devo fare una cosa per Ibra, quasi devo chiedere il permesso lei .

    Auguri anche a

    ANDREJ MODIC, 1996, centrocampista bosniaco del Brescia, in prestito dal Milan.
    MICHELE RIGIONE, 1991, difensore del Cesena.
    GILBERTO, 1993, terzino destro brasiliano del  Vasco de Gama, in prestito dalla Fiorentina.
    VINICIUS, 1993, terzino sinistro  brasiliano dell'AEK Atene, ex Lazio, Padova, Perugia.
    TOMAS GUZMAN, 1982, trequartista paraguaiano del Club Sportivo San Lorenzo. Fa parte degli Atleti di Cristo.

    SIMONE DELLA LATTA, 1993, centrocampista del Pontedera in prestito dal Carpi.
    DANIEL ONESCU, 1993, centrocampista rumeno del Fidelis Andria.
    ADRIANO MARZEGLIA, 1986, attaccante del Renate.
    GIANLUCA GRAVA, 1977, detto Gravatar, ex difensore di Casertana, Turris, Ternana, Catanzaro, Napoli.
    FABIANO BALLARIN, 1973, ex difensore di Treviso, Sacilese, Venezia, Chievo, Treviso, Belluno, Edo Mestre.
    EDVARD LASOTA, 1971, ex centrocampista ceco di Reggiana e Salernitana.
    TAL BANIN, ex centrocampista israeliano al Brescia dal 1997 al 2000.E' stato il primo giocatore israeliano ad aver militato in Serie A 
    ELIO SIGNORELLI, 1970, ex centrocampista di Genoa, Prato, Barletta, Casertana, Pro Sesto, Trapani, Savoia, Marsala, Borgosesia, Alessandria. E' stato poi DS del Livorno.
    MASSIMO LOTTI, 1969, ex portiere di Cassino, Gaeta, Campania Puteolana, Savoia, Arzanese, Albanova, Castel di Sangro, Lecce, Arezzo, Benevento, Venezia. 
    BRUNO LIMIDO, 1961, ex centrocampista di Varese, Avellino, Juventus, Atalanta, Bologna, Lecce, Cesena, Solbiatese. Il 29 ottobre 2014 è stato arrestato per frode fiscale
    LUIGI MANUELI, 1953, ex centrocampista di Alessandria, Varese, Atalanta, Genoa, Verona, Alessandria, Saviglianese, Cairese.

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