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  • Il medico della Fiorentina: 'I positivi stanno bene. Su protocollo e responsabilità...'

    Il medico della Fiorentina: 'I positivi stanno bene. Su protocollo e responsabilità...'

    Luca Pengue, responsabile medico della Fiorentina, parla a Sabato Sport, programma Rai: “Noi stiamo seguendo alla lettera quelle che sono le indicazioni che ci sono state fornite. I componenti che sono risultati positivi sono assolutamente in ottime condizioni, asintomaci”.

    Pengue aggiunge: “E’ stata una sorpresa anche per loro riscontrare la positività perché c'era un'assenza completa di sintomi, ma questo si collega al concetto che stiamo affrontando un nemico invisibile. Chi si ritrova ad essere positivo è qualcuno che non ha alcun sintomo, quindi è difficilissimo controllare che il virus non si continui a propagare nella popolazione". 

    Sul protocollo: “Va sicuramente attuato alla lettera perché è atto per tutelare la salute non solo dei calciatori ma di tutte le persone che orbitano intorno a questa attività. Dobbiamo tenere conto anche di tanti aspetti come quello psicologico. Parliamo di ragazzi che sono stati chiusi nelle proprie abitazioni per diverso tempo e quindi è chiaro che bisogna dare una gradualità a tutta la ripresa del movimento. I calciatori sono esseri umani come lo siamo noi". "

    Infine: “La responsabilità dei medici di cui si parla nel protocollo? La responsabilità di un medico esiste nel momento esatto in cui facciamo questa professione, quindi non c’è da fare un passo indietro o di lato. Noi siamo responsabili degli atti medici, come è corretto che sia. Nessuno di noi si tira indietro davanti alla tutela della salute delle persone che dobbiamo assistere. Dobbiamo ribadire tutto ciò ad ogni costo". 

    Pengue era risultato positivo al Covid-19 nella prima fase dell'emergenza, come ricorda Repubblica.it: “Chi è passato attraverso questa 'avventura' porta addosso un po' di segni e di cicatrici che solo il tempo potrà in qualche modo far scomparire. Purtroppo per chi è come me, in prima linea, può accadere di incrociare il virus, soprattutto qualche tempo fa quando l'allarme non era rosso come oggi".

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