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  • Mercato nel calcio femminile, l'ag. Pennestri a CM: 'Ecco come è cambiato tutto. Donne imprenditrici di se stesse'

    Mercato nel calcio femminile, l'ag. Pennestri a CM: 'Ecco come è cambiato tutto. Donne imprenditrici di se stesse'

    • Angelo Taglieri
    La Serie A femminile si ferma, con le Ragazze Mondiali che tornano protagoniste con la maglia dell'Italia nell'Algarve Cup: Girelli e compagne sono pronte a sfidare, domani, alle 21.15 orario italiano, le padrone di casa del Portogallo. E in attesa di fare il tifo per le Azzurre, Calciomercato.com ha voluto capire meglio come funziona il calciomercato all'interno del mondo del calcio femminile, in particolare come si muove un agente di calciatrici. Per questo, oggi, a CM, parla Alessandro Pennestri, referente per l'Italia della LTA Agency, agenzia che cura gli interessi, tra le altre, di Jane Fifì Refinoe e Salvatori Rinaldi del Milan, Sembrant e Pedersen della Juve, Ferrato del Sassuolo

    Partiamo dal principio: avete iniziato a credere nel calcio femminile nel 2009, quando in Italia, nel 2009, il Bardolino Verona vinceva lo scudetto e Patrizia Panico vince la classifica cannonieri. Come è nato il tutto? 
    "A dire il vero, noi siamo nel femminile già da prima. Io con il mio socio italiano Stefano Facchini ed Anton Maksimov, eravamo dirigenti; noi in Italia e lui negli USA, per club di calcio femminile, anni prima della nascita della LTA Agency, quindi la passione per questo sport e per questo ambiente ci viene ancora da più lontano. Poi se mi chiedi personalmente, ti posso dire che mi sono avvicinato al movimento per una promessa fatta ad una persona che ora non c’è più e quindi mi sono sentito “legato” a quella promessa come spunto iniziale, poi dopo mi ci sono appassionato e non sono più andato via".

    Ora, invece, quel tutto è cambiato in Italia. Come è nato il lavoro in Italia? 
    "Io scherzando con qualche interlocutore del movimento, magari qualcuno che è arrivato da poco rispetto a me, dico che quando abbiamo iniziato noi, era il calcio dei “pionieri”, quelli come del vecchio west, quelli delle carovane, che andavano all’avventura senza sapere bene cosa li attendeva, ma con tante speranze. Così era il calcio femminile, tutti appassionati, spinti dal piacere dello stare insieme. Oggi che il professionismo è alle porte (ma anche oltre), e che i club più blasonati investono e credono nel calcio femminile, mi sembra tutto diverso, più serio, ma alla fine anche nei dirigenti più importanti, c’è quella passione per il calcio che muove scelte e impegni, come allora".

    Il calcio femminile non è ancora "professionistico" in Italia. Come si comporta l'agente? 
    "Non è professionismo quindi intermediazione ora, è una parola grossa, proprio perchè lo status non lo prevede, ma noi facciamo intermediazione da anni all’estero, con tutti i più grandi club europei e mondiali, dall’Olimpique Lyon, al PSG, dal Barca all’Atletico di Madrid, dal Chelsea al Wolfsburg, un pò tutti insomma hanno lavorato con noi in questi anni. Giusto come dato statistico, la LTA ha fatto più di 120 intermediazioni professionistiche nel femminile negli ultimi 5 anni, e ancora lavoriamo alacremente per le nostre assistite".

    Come vengono visti gli agenti di calciatrici? 
    "I club professionistici sanno che la figura dell’intermediario è garanzia di rispetto di regole e determina tempi certi e modalità concrete di negoziazione dei contratti. Poi ovviamente ci sono le dovute eccezioni, ma quelle le lasciamo agli altri. Noi negli anni, siamo riusciti a determinare quelle corrette relazioni internazionali, che ci permettono di essere rispettati, perché tuteliamo gli interessi delle calciatrici, ma sempre con il rispetto del lavoro dei dirigenti dei club".

    E il calciomercato, cresce insieme al movimento? Impazza come quello maschile? 
    "Faccio un esempio per farti comprendere come il cambiamento è in atto ormai da tempo. Prima (e non dico 10 anni fa, ma già solo 2-3 stagioni fa) l’operatività dei club di A era nei mesi post campionato, giugno in poi per capirci, ora dove i metodi ed i sistemi organizzativi dei club maschili sono entrati nella femminile, si cercano le calciatrici già a dicembre/gennaio per la stagione successiva. Ci si muove prima, il livello tecnico ricercato dai club si è alzato, ed ogni anno di più. Questo porterà ad una giusta cernita sul talento e sulla professionalità dell’atleta, e chi non coglierà il cambiamento sarà tagliato fuori".

    Nell'ultimo Mondiale, tantissime giocatrici delle vostra agenzia erano presenti. E' motivo d’orgoglio?
    "E’ sempre motivo di orgoglio quando una o più calciatrici partecipano ad una competizione internazionale, e noi da anni ci vantiamo di questo privilegio. Il livello del calcio internazionale è molto alto, le calciatrici trovano in questo sport, occasione di emancipazione, di crescita personale, economica e familiare, quindi c’è molto impegno e dedizione. Il professionismo alla fine è proprio questo, spingere se stessi oltre i propri limiti, facendolo sì con passione, ma con molta abnegazione e sacrificio".

    Qual è la giocatrice che è dato maggiori soddisfazioni? 
    "Ognuna di loro, sa, che in me trova sempre una persona vicina, e che crede nelle loro capacità. Farei un torto alle altre indicandone una, se proprio devo, penso alle più piccole, quelle che seguiamo aiutando loro e le famiglie nel lungo percorso di crescita che le attende come future calciatrici, vedo in loro ciò che vedevo nei primi anni di calcio femminile nelle mie prime calciatrici che allenavo, forse oggi è chiaro l’obbiettivo finale, il traguardo da voler raggiungere, ma gli occhi brillano a loro come in passato, solo correndo dietro ad un pallone, e per me questa ancora è una bella soddisfazione".

    Abbiamo intervistato Fifì due settimane fa: come è nata la trattativa per portarla al Milan?
    "Fifi è una calciatrice importante, di talento, con grande spirito di sacrificio e di squadra, e vi posso assicurare che queste nel femminile sono doti determinanti. Il Milan, con lungimiranza, ha avuto la possibilità di valutarla e scelta per le sue doti, in anticipo.Ma io credo che abbia mostrato ancora una parte delle sue doti tecniche più importanti, e quindi il tempo darà sempre più ragione ai dirigenti che l’hanno scelta. Il Milan ed il mister credono in lei, e questo è fondamentale per un’atleta e per le sue scelte future".

    Ferrato del Sassuolo e Piazza del Milan hanno firmato con una nota azienda d'abbigliamento sportiva. Anche il "marketing" si sta accorgendo delle potenzialità del calcio femminile? 
    "Aggiungerei, anche Rinaldi, che già ad inizio stagione con un altrettanto importante marchio sportivo ha firmato un contratto di testimonial. Credo si stiano aprendo sempre maggiori opportunità per le calciatrici italiane, il calcio femminile può essere un importante volano di interessi, soprattutto per chi ha il privilegio di cimentarsi in club prestigiosi. Aiuta certamente, il fascino femminile, che da sempre è amplificatore di followers e curiosità, ma la realtà è che sempre più i brand internazionali bussano alle porte della nostra società per collaborazioni sempre più interessanti. Le ragazze, capendo questa mutazione dell’interesse intorno a loro, possono dare uno spunto determinante a questa crescita. Sono capaci, molto metodiche nella gestioni dei profili social, quasi imprenditrici di se stesse e questo ci aiuta a lavorare in modo professionale con questi partner commerciali ed ad approcciarne sempre di più".

    Da Pedersen e Sembrant della Juve a Milena de Paula del Como, dalla A alla C, seguite tutto il movimento. Quale sarà la prossima top player della Serie A?
    "Ovviamente non posso dire chi sia, vi posso solo anticipare che ho la “sensazione” come nei prossimi mesi, tra rinnovi importanti, e new entry, saranno molte le calciatrici top a giocare in Italia. Il campionato italiano, rispetto al passato, oggi richiama interessi sempre maggiori ed è al centro del movimento europeo del calcio femminile. Noi da parte nostra, abbiamo tante calciatrici importanti, tutte nazionali, e che vantano nei loro palmares trofei ed esperienze ragguardevoli, e non è detto che qualcuna di loro non trovi un accordo in Italia, ora i club italiani sono una opzione possibile. Credo che vedremo alzare “l’asticella”, sempre di più, nei prossimi anni, ed il movimento se ne avvantaggerà profondamente. Resta inteso che ci sarà un pò di selezione “naturale”, dove chi saprà cogliere il cambiamento, la naturale evoluzione dell’essere calciatrice in Italia, sia in campo che fuori, potrà giovarsi della crescita del movimento, per le altre sarà sempre più difficile trovare spazio. Sebbene possa sembrare un po' cinico, so che questo ci porterà a quei traguardi che solo oggi sono impensabili per il calcio femminile italiano".

    Mercato nel calcio femminile, l'ag. Pennestri a CM: 'Ecco come è cambiato tutto. Donne imprenditrici di se stesse'

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