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  • Il Milan è 'prigioniero' di Suso

    Il Milan è 'prigioniero' di Suso

    • DL
    La poesia nelle partite del Milan è quasi sempre nei piedi di Suso. L'ex Liverpool è uno dei pochi in grado di vincere una partita quasi da solo, con quel movimento, fatto di dribbling a rientrare e conclusione a giro, tanto prevedibile quanto efficace. Merito di un sinistro che fa sognare i tifosi e ha fatto innamorare Montella che allo spagnolo non rinuncerebbe proprio mai, anche a  costo di costruirgli una squadra attorno. Le vittorie del Diavolo, in questa stagione, hanno portato spesso la sua firma. 

    SUSO PIU' DIECI - E' sempre più numeroso il partito di chi vorrebbe vedere Andrè Silva schierato sempre titolare. Il portoghese è uno che sente la porta, in area sa muoversi con i tempi giusti, ha fisico e piedi per potersi imporre in un campionato  difficile  come quello italiano. La doppietta, con tanto di benedizione di Kakà potrebbe non bastargli per avere una maglia da titolare contro il Torino. Montella era già stato piuttosto chiaro nella conferenza stampa post-gara di giovedì scorso: 'Volete che giochi con le due punte, ma Suso dove lo metto?'. Oggi ha ribadito il concetto, sostenendo che non vede il numero 8 rossonero capace di incidere da trequartista. L'assioma, in casa Milan, è la formula Suso più dieci. 

    SERVONO DELLE VARIANTI - Per far si che la forza del folletto di Cadice non si riveli, paradossalmente, anche un limite per il Milan devono verificarsi due condizioni fondamentali. In primis il ragazzo, essendo ancora relativamente giovane, ha la possibilità di variare il suo gioco e fare un ulteriore salto di qualità. In un contesto generale che vede un gioco di certo non ben definito allora le qualità di Suso emergono sempre di più essendo un grande individualista. La nuova sfida potrebbe essere quella di provare a diventare più uomo squadra. La seconda condizione risiede in Vincenzo Montella e nella sua possibile capacità di trovare una soluzione che possa prevedere l'utilizzo di tutti i giocatori con maggiore estro della sua rosa. Una sfida difficile ma non impossibile, spetta all'Aereoplanino avere la lucidità per esaltare le caratteristiche di tutti, senza far ricorso a scelte dolorose. La società si aspetta questo dal suo allenatore, questo mini-ciclo di sfide abbordabili può essere l'occasione giusta.


     

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